30/12/2014

Guareschi per la vita: un pro-life ante litteram

Giovannino Guareschi (1908 – 1968) è stato un grande scrittore e giornalista per la vita, cattolico, noto soprattutto per il mitico personaggio di Don Camillo e per i film che l’hanno visto protagonista.

Proponiamo ai nostri lettori questo articolo pubblicato sul mensile Notizie Pro Vita, che meritava di essere letto e merita di non essere dimenticato.

I nostri lettori già sanno che Guareschi, da bravo cristiano, era un coraggioso difensore della vita: Don Camillo e il suo autore sono stati ricordati nei numeri di dicembre e gennaio [2013, ndr] di Notizie Pro Vita. In questo numero, in cui abbiamo voluto ricordare alcuni grandi uomini per la vita, Giovannino Guareschi non poteva certo mancare: abbiamo incontrato perciò Alberto e Carlotta, degni figli di tanto padre.

Alberto e Carlotta, com’era vostro padre? Era severo, all’antica, amava i giovani?

Abbiamo la fortuna e il privilegio di aver avuto un padre davvero eccezionale, che con noi figli si comportava come un padre all’antica, pur essendo molto vicino ai giovani, con i quali parlava volentieri e che ascoltava con vero interesse. Non era severo: certe regole, ovviamente, andavano rispettate, ma la cosa era sottintesa, non occorrevano sermoni. Bastava un’occhiata e ci si dava una regolata.

Qual è stata l’eredità spirituale di Guareschi?

L’eredità più preziosa che ci ha lasciato è l’affetto che i suoi lettori provavano per lui e che, dopo la sua scomparsa, hanno riversato su di noi.

Giovannino Guareschi ha dovuto subire la censura dei “poteri forti” in qualche occasione: c’è stato un articolo a favore della vita nascente…

Si trattava di una delle puntate settimanali del «Telecorrierino delle famiglie», rubrica che lui ha tenuto dal 1964 al 1968 su «Oggi». Nel 1967, aveva inviato al giornale un racconto in cui difendeva con forza il diritto alla vita delle creature ancora in embrione: non fu pubblicato dal direttore, per evitare possibili grane con la Magistratura.

Insomma, Guareschi era un Pro Life: il nostro Mario Palmaro, a gennaio [2013, ndr], ci ha illustrato un memorabile articolo di Guareschi che “bastonava”, con la sua graffiante e colta ironia, il malthusianesimo già allora dilagante.Giovannino_Guareschi

Sì: con il suo pezzo inedito del 1967, infatti, si era dimostrato un difensore della vita “recidivo” in quanto, già nel 1952, aveva energicamente contestato sul suo settimanale «Candido» un articolo del «Corriere della Sera» che invitava al controllo delle nascite. E in quell’occasione aveva contestato anche l’eutanasia, scrivendo che «chi non è in grado di dare la vita a un morto, non ha il diritto di toglierla a un vivo». Uomo per la Vita tout court...

Esiste un “Guareschi” d’oggi?

Secondo noi oggi esistono parecchi Guareschi, ma non fanno notizia. Sono quelli che hanno princìpi, che pensano con la propria testa, che lavorano con passione e onestà e che, proprio per questo, spesso non hanno vita facile. Succede a chi non si lascia trasportare dalla corrente, ma segue un suo percorso.

Grazie ai film, molti associano Guareschi a don Camillo. Per che cos’altro vorreste fosse ricordato in particolare?

Per la sua coerenza, per non aver mai tradito gli ideali della sua gioventù, per la sua sincerità e semplicità. Nella sua vita ha combattuto battaglie durissime, pericolose e sempre in prima linea, eppure ne è uscito senza odiare nessuno. Per questa ragione noi consigliamo sempre la lettura del Diario clandestino.

Andrea Giovanazzi

Tratto da NotizieProVita n.6 – Giugno 2013 – Pag.10

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