21/07/2015

Idolatria dell’orgasmo: sessocentrismo e brodo di coltura del gender

Abbiamo spiegato in diverse circostanze che l’ideologia del gender ha radici lontane. Certamente connesse con la rivoluzione sessuale del ’68.

Certamente l’ideologia gender si è andata diffondendo con più facilità laddove si è andato a porre sul piedistallo dell’idolatria il sesso fine a se stesso, visto come un mero strumento di piacere, un gioco che non solo “si può” fare in ogni occasione, ma si “deve” fare per essere maturi, felici, realizzati.

Se il sesso è tutto, bisogna provare tutto: lasciarsi andare a fantasie, rivestire ruoli e identità varie, liberi dal dato biologico che può essere “stereotipato” e quindi “limitante” (!).

Fin dall’antichità filosofi e letterati hanno giustamente descritto la natura ambigua dell’eros: positiva, fecondante, appagante da un lato, ma anche distruttiva, alienante, umiliante dall’altro.

Dal ’68 in poi, invece, si è deliberatamente e scientemente sottaciuto il lato oscuro dell’eros: la pornografia dilaga, non solo nelle canoniche forme “hard”, vietate ai minori, ma soprattutto in forma “soft” attraverso una lenta continua inesorabile erosione del comune senso del pudore.

Non sorprende quindi che due volte l’anno, da qualche tempo, il 31 luglio e il 21 dicembre si celebrano le giornate mondiali dell’orgasmo. E’ stato addirittura rilasciato un comunicato stampa dalla IN MEDIA RES COMUNICAZIONE SRL che in occasione del prossimo evento del 31 luglio lancia un libro-fumetto, “Manuale Sexy”, che “vi porterà dritti al punto. G!”

Una leggenda metropolitana (messa in piedi dalla letteratura femminista radicale e lesbista degli anni ’60) narra che le donne difficilmente raggiungono il massimo piacere, e quindi è necessaria una diffusa educazione sessuale (magari – perché no? – nelle scuole!) per insegnare teoria e pratica, per persone sole o in compagnia.

Bludental

Se ciò non bastasse, le signore possono frequentare un corso di Coregasm: ne parla anche Panorama. Si tratta di ginnastica finalizzata a raggiungere l’orgasmo : “Yoga, climbing, ciclismo e corsa ... a sentire la scrittrice americana Debby Herbenick, autrice del manuale Coregasm Workout Manual un sapiente mix di training che unisce i quattro differenti sport e permette di raggiungere apici di piacere mai provati prima dalle donne”.

Le conseguenze dell’ipersessualizzazione della società si riscontrano nella vita affettiva e intima delle persone – e sono ancor più gravi quando ne siano vittime i bambini: instabilità psichica, depressione, insoddisfazione, assuefazione (sì: il sesso sfrenato è come una droga), la ricerca di un piacere sempre più estremo fino alle perversioni e alle parafilie, fino alla violenza, non solo sessuale, fino alla nausea di sé, del proprio “genere” (oggi vanno tanto di moda anche gli a-sessuali, infatti). Le ricerche scientifiche e psicologiche che spiegano questi effetti sono molte e pubblicate da autori di prestigio in riviste autorevoli: leggete, ad esempio, “EROSi dai media”, di Mugnaini, Camtelmi, Lambiase e Lassi, edito da San Paolo.

Ma questi dati non vengono certo divulgati. Anzi, i media continuano a celebrare il sesso come un toccasana per risolvere qualsiasi problema dalla depressione, ai chili di troppo, la pornografia come arte pura.

Antonio_canova,_amore_e_psiche_louvre_gender
Antonio Canova, Amore e Psiche
(Museo del Louvre – Parigi)

Se invece uno dicesse che il massimo piacere (vero piacere anche fisico, orgasmico) in un rapporto sessuale si raggiunge quando c’è sintonia e affiatamento, tra due persone che si conoscono profondamente, che si frequentano quotidianamente – “nella gioia e nel dolore”, che si donano reciprocamente senza ricercare un immediato riscontro egoistico, in un rapporto tutt’altro che occasionale e sfrenato, ma fatto di tenerezza, condivisione, fedeltà ... beh, costui durante la giornata mondiale dell’orgasmo davvero sarebbe considerato un pazzo fuori moda.

E se un altro dicesse che ci sono tanti piaceri della vita diversi e maggiori e più profondi dell’orgasmo, e che dell’orgasmo danno più soddisfazione ... beh, quest’altro sarebbe considerato un Marziano.

Ci torneremo su, a settembre, nel prossimo numero di Notizie ProVita: non perdetelo. E se ancora non l’avete fatto, abbonatevi.

Francesca Romana Poleggi

 

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