31/10/2014

Io, omosessuale, contro la dottrina della lobby LGBT

Davide ci presenta la sua esperienza da omosessuale a favore della famiglia naturale per sfatare il mito secondo cui la battaglia in difesa della famiglia naturale è una sfida “Omosessuali vs Eterosessuali”. Nella seguente intervista, politicamente scorrettissima, Davide ci racconterà di come vive la sua omosessualità, della sua posizione riguardo all’ideologia di genere, alle lobby lgbt, alle Sentinelle in Piedi e alla Chiesa Cattolica.

Ciao Davide! Ci dici qualcosa di te?

Sono Davide, ho 26 anni e svolgo la professione di infermiere. Sono omosessuale, ma non gay. Sono due termini spesso equiparati ma profondamente differenti: omosessuale è colui che ha tendenze omosessuali ma non lotta per la rivendicazione dei diritti di coppia, mentre gay è colui che, erigendo la sua tendenza a valore, vorrebbe che gli fossero riconosciuti i diritti delle coppie eterosessuali come matrimonio e adozione.

Si parla molto oggi dell’ideologia di genere, che viene propagandata fin dall’asilo e dalle scuole elementari. Cosa ne pensi al riguardo?

Credo sia un pretesto di pochi, che coinvolgono purtroppo molti. L’ideologia in questione viene utilizzata per sostenere che libertà significa avere la facoltà, o meglio la pretesa, di stravolgere la natura dell’essere umano, esprimendo opinioni senza pensare alle conseguenze! L’ideologia di genere minaccia la natura umana e stravolge l’ordine naturale delle cose; è dannosa anche per noi omosessuali che non ci sentiamo rappresentati dalle lobby lgbt.

Taluni nostri politici sostengono che vi sia un’effettiva “emergenza omofobia”, e che tale emergenza vada contrastata legalizzando le unioni civili omosessuali. Tu cosa ne pensi? Credi che vi sia un’emergenza omofobia?

Da omosessuale ritengo che non ci sia un’emergenza “omofobia” , quanto piuttosto un’emergenza “famigliafobia”! La cosa più importante della mia vita viene mercificata, messa alla gogna, perseguitata da persone che, per far emergere la propria ideologia, dipingono la famiglia come un luogo di amore ormai obsoleto, superato, antiquato. Io credo che ogni persona, omosessuale o eterosessuale che sia, abbia bisogno della propria famiglia, costituita da un padre e da una madre. Le “nuove famiglie” (così definite da coloro che vorrebbero considerare famiglia anche l’unione tra persone dello stesso sesso) non possono competere con l’unica vera famiglia naturale. Io ringrazio Dio per avermi donato la mia famiglia, composta da mamma e papà.

Come definiresti la “famiglia”?

Coppia e Famiglia sono due cose a mio avviso sostanzialmente diverse. La famiglia si traduce nel matrimonio, nell’unione di fronte a Dio di un uomo e una donna che, consapevoli dei propri limiti, promettono di amarsi eternamente sotto la grazia del Padre! Io credo, da omosessuale, che due uomini o due donne, pur amandosi (e io ho amato un altro uomo) non possano costituire una famiglia, perché la definizione stessa che la Chiesa e il vocabolario danno alla famiglia è chiara e non fraintendibile, e non è riducibile ad un mero sentimento. La famiglia è naturalmente definita, il resto è altro. È importante dare a ciascuna realtà il proprio nome, evitando così pericolosi minestroni!

Le lobby lgbt hanno la pretesa di rappresentare tutte le persone con tendenze omosessuali. Quando parlano, quando si muovono, pare che agiscano anche a nome vostro. Personalmente ti senti rappresentato da questi poteri forti?

Non mi sento rappresentato dai movimenti lgbt e vorrei che smettessero di inculcare a ragazzi come me idee di “morte” e fuorvianti che sicuramente non sono d’aiuto. Alle nuove generazioni di persone con tendenze omosessuali vorrei dare il mio umile suggerimento: usate la vostra testa, ribellatevi a questo lavaggio del cervello. Quando conoscerete Cristo sarete davvero liberi!

Da un anno a questa parte sono nate in molte città italiane delle manifestazioni spontanee a difesa della famiglia naturale e della libertà d’espressione: le Sentinelle in Piedi. I manifestanti sono stati più volte accusati di omofobia e razzismo. Ti senti giudicato dalle Sentinelle?

Delle Sentinelle in Piedi ho una profonda stima, la loro opera silenziosa è benedetta da Dio! Chi ci separerà dall’amore di Dio? Forse la persecuzione? A me interessa la vita eterna, perciò sostengo tutte le Sentinelle con affetto e con la preghiera. Non mi sento affatto giudicato, anzi, mi sento difeso da loro.

Anche la Chiesa è stata accusata di omofobia. Chi difende la famiglia naturale viene considerato “bigotto e ultracattolico” (così ha definito Mentana le Sentinelle in Piedi su La7). Mi pare di aver capito che fai parte della Chiesa Cattolica. Non ti senti giudicato dai cattolici? Si può avere tendenze omosessuali ed essere cattolici al contempo?

Credo che la Chiesa offra una strada bellissima, una storia di salvezza per noi omosessuali. Dopo aver avuto storie d’amore fallimentari (o di dipendenza), dopo essere passato da un letto all’altro, dopo aver creduto a chi mi prometteva amore eterno, ho sperimentato solo l’illusione di non essere solo. E invece lo sono, lo siamo senza Dio. Qui non si tratta di distinguere l’omosessuale dall’eterosessuale, qui si tratta di andare alla radice del profondo vuoto e dell’insoddisfazione che ci rendono tutti uguali, senza distinzioni. La Chiesa propone ad ogni persona umana un percorso di fede che va al di là delle nostre tendenze, aiutandoci a portare le nostre croci quotidiane con la consapevolezza di non essere abbandonati al nostro destino. Personalmente ho vissuto esperienze molto positive attraverso la Chiesa; certo, non tutti hanno saputo rispondere alle mie domande ed esigenze, ma è anche vero che non tutti abbiamo la stessa comprensione e predisposizione all’accoglienza. La carità, come la Fede, è un dono, non una medaglia! Io mi sono sentito accolto dalla Chiesa e quando ho seguito la strada della castità ho sperimentato una ricchezza enorme, che nessun piacere carnale ha mai saputo darmi.

Ringrazio di cuore Davide per questa testimonianza estremamente controcorrente e possibile spunto di riflessione per molti.

Elia Buizza

 

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