26/09/2018

La fiera dell’utero in affitto... a Bruxelles

La fiera dell’utero in affitto ha fatto tappa il 22 e 23 settembre, per la quarta volta, a Bruxelles. Purtroppo non siamo nuovi a dare questa notizia (si veda qui e qui), ma un aggiornamento è doveroso, se non altro per sottolineare come questa pubblicità al mercimonio di persone continui indisturbata.

Il titolo dell’evento è “Men Having Babies“: una frase che, già in sé, sfida il buon senso, dal momento che i bambini nascono e nasceranno sempre dall’unione tra un gamete maschile e un gamete femminile.

Ma quello che appare ancora più grave è il fatto che nel cuore di quell’Europa, che si vanta tanto di porsi a baluardo dei diritti umani delle persone (pur smentendosi nei fatti: qui il recente pronunciamento della Cedu sull’aborto) e che nel 2015 ha forse condannato l’utero in affitto come forma di sfruttamento delle donne al Parlamento europeo, si consente che venga fatta pubblicità alla pratica – in tanti Paesi ancora illegale – dell’utero in affitto che, non ci stancheremo di ripeterlo, rende le donne schiave e i bambini merce di scambio.

Scrive Leone Grotti su Tempi in merito alla fiera: «All’interno delle sale del lussuoso hotel Hilton, frotte di uomini distinti e facoltosi maneggiano cataloghi stampati su carta lucida e patinata. Scorrono le foto delle donne che partoriranno i “loro” figli, le surrogate, e che firmeranno appositi contratti che le obbligheranno a rinunciare a quei neonati portati in grembo per nove mesi. Le coppie omosessuali che si recano alla fiera sfogliano le offerte “soddisfatti o rimborsati” per procurarsi bambini su misura a prezzi variabili, a seconda della “qualità”. Si va da un minimo di 95 mila dollari a un massimo di 160 mila. Consultano pacchetti completi con tutti i servizi: accompagnamento psicologico, assistenza legale, fornitura di ovuli e anche sperma (alla bisogna), fornitura di madre surrogata, voli e hotel nei paesi individuati dove farla partorire, eccetera».

A “Men Having Babies” l’utero in affitto si fa dunque diritto. A breve vedremo fiorire le prime proposte di legge in merito, possiamo starne certi.

Redazione

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