19/12/2014

Casini, MPV: la Ue non mette in vendita gli ovociti umani

In un comunicato stampa il presidente del Movimento per la Vita Carlo Casini ha commentato la sentenza della Corte di giustizia Ue che ha ammesso la brevettabilità dei partenoti, cioè gli ovociti non fecondati, artificialmente modificati: “Essa non ribalta affatto la precedente decisione del 2011 sul caso Brustle-Greenpeace. Anzi la conferma e la consolida.”

SUGLI OVOCITI NON FECONDATI, CASINI: DECISIONE CORTE DI GIUSTIZIA UE CONFERMA E RAFFORZA LA SENTENZA BRUSTLE 

«Abbiamo colto sui giornali di oggi dei segnali di allarme e preoccupazione per la sentenza della Corte di giustizia Ue che ha ammesso la brevettabilità dei partenoti, cioè gli ovociti non fecondati, artificialmente modificati» commenta Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita «ma a ben leggere quella sentenza, dobbiamo invece sentirci rassicurati.

«Essa non ribalta affatto la precedente decisione del 2011 sul caso Brustle-Greenpeace. Anzi la conferma e la consolida. La definizione di embrione come il frutto dell’incontro fra l’ovocita e lo spermatozoo (fecondazione) aveva collocato una pietra tombale sul concetto di pre-embrione usato per consentire la distruzione del concepito nelle primissime fasi della sua vita. L’abortismo aveva accreditato l’interpretazione che il concetto di embrione indicato nella sentenza del 2011 dovrebbe ritenersi valido solo nel diritto brevettuale.

«Ora la nuova sentenza conferma e precisa che “l’embrione umano deve essere considerato nel senso che designa una nozione autonoma del diritto dell’Unione” e quindi vale in ogni campo, anche diverso da quello brevettuale. Di più: esclude la brevettabilità in nome del “rispetto dovuto alla vita umana”, che è un altro valore generale dell’ordinamento europeo.

«È naturale temere sfondamenti del limite e resta la riserva generale, anche di tipo ecologico, per quanto riguarda la commercializzazione di qualsiasi parte del corpo umano. Ma altro è l’uccisione di un essere umano, altro è il rispetto che si deve per una singola parte del corpo. Anche il cadavere merita rispetto ma il vilipendio di cadavere non è omicidio.

«Ma i gameti sono tessuti speciali perché predisposti per generare l’uomo, per il succedersi delle generazioni e l’ipotesi di sviluppi pericolosissimi sconcerta non poco. Giustamente perciò alcuni studiosi anche laici hanno espresso critiche alla sentenza per la sua mancanza di cautela. Ma il consolidamento della sentenza Brustle riguardo al momento dell’inizio della vita umana» conclude Casini «è talmente positivo da superare ogni altro timore».

A noi un timore rimane: l’Unione Europea ha ammesso la sperimentazione sugli embrioni, la fecondazione artificiale e la diagnosi pre-impianto: tutte situazioni in cui il rispetto per la vita umana non c’è proprio. Alla luce di tutto questo, il fatto che si “cominci” con la brevettabilità degli ovociti partenoti non ci sembra troppo rassicurante.

Redazione

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