17/11/2017

La vita è preziosa per la fiction Rai “La strada di casa”

Il rispetto della vita, la possibilità di riscatto sbarcano in prima serata con la fiction “La strada di casa”, una produzione Rai Fiction-Casanova Multimedia prodotta da Luca Barbareschi con la regia di Riccardo Donna.

Martedì 14 novembre sono stati trasmessi i primi due episodi, dei dodici totali previsti per la prima stagione e, nel complesso – fatti salvo i soliti messaggi immorali ma in linea con il pensiero “moderno” e una scena d’amore francamente superflua –, la sensazione è buona. Il protagonista principale (interpretato da un superlativo Alessio Boni, particolarmente adatto per personaggi dalla profonda interiorità) è Fausto Morra, proprietario di una grande azienda agricola in Piemonte, che entra in coma in seguito a un incidente avvenuto in un momento di crisi familiare e della sua azienda e dopo un episodio molto importante, ma del quale non si conoscono bene i contorni.

Dopo cinque anni, quando oramai nessuno nutriva più speranze se non la sua seconda figlia, Morra si risveglia. Le sue condizioni fisiche sono buone ed è sufficiente della fisioterapia per rendere tonici i muscoli, mentre la memoria non è completa: Fausto cercherà quindi di ricostruire i tasselli della sua vita per ritrovare “la strada di casa” e giocarsi appieno la sua seconda opportunità.

La vita vale. Sempre

La trama della fiction è complessa e ben costruita. Tuttavia quanto preme sottolineare in questa sede  è il messaggio di fondo in favore della vita. Sia chiaro: non siamo di fronte a una vita facile e priva di problemi, anzi il periodo esistenziale che sta attraversando Fausto è denso di criticità... infatti, Morra non è esattamente un modello di padre e di marito affettuoso e la sua azienda, che apparentemente va a gonfie vele e dà da mangiare a tante famiglie del luogo, si fonda su bugie e ricatti.

Eppure, nel momento in cui Fausto va in coma non si pensa di “staccargli la spina”: l’ipotesi non viene neanche ventilata, seppure non tutti i componenti della famiglia si curino del fatto che sia ancora in vita. Su tutti, a prendersi cura del padre è – oltre il personale ospedaliero e un fisioterapista – la secondogenita: legge per lui, gli parla, gli fa ascoltare musica... gli sta accanto giorno dopo giorno e gli fa sentire il suo affetto.

La vita sorprende poi tutti quando, dopo cinque anni, Fausto si risveglia. Naturalmente questo comporta uno sconvolgimento generale perché sono tanti i cambiamenti intercorsi nel tempo del coma, ma segna anche un nuovo inizio: lo spirito di tutti i protagonisti è diverso e c’è più consapevolezza rispetto a quali siano gli aspetti importanti della vita...

Vedremo nelle prossime puntate come Fausto Morra e la sua famiglia si giocheranno questa seconda opportunità: un dono che la vita ha fatto loro e non si sarebbe mai verificato se qualcuno avesse pensato di “staccare la spina” prima.

Teresa Moro 


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