06/10/2014

L’aborto è un omicidio: parola di ateo

L’ aborto è un omicidio. Tutti noi siamo oggi vivi perché le nostre madri non ci hanno abortito. Che l’aborto sia un omicidio è una verità oggettiva, sperimentalmente verificabile da chiunque, basta osservare un’ecografia. Lo ha detto anche Christopher Hitchens, purtroppo famoso per le sue incredibili accuse ai credenti. Hitchens afferma che “I passi in avanti della scienza, della medicina, dell’embriologia hanno evidenziato che un feto acquisisce caratteristiche umane prima di quanto eravamo abituati a pensare”.

Non si tratta di una questione religiosa. La scienza e la medicina confermano, senza ombra di dubbio, che la vita inizia al concepimento. Bastano gli occhi e la ragione per rendersi conto che con l’ aborto si distrugge una vita che è già cominciata. Che è già cominciata e che – come dimostrano tutti gli studi medici in materia – ha già una sua particolarissima autonomia, tanto che interagisce con la mamma e prova sensazioni positive o negative che lo segneranno anche dopo la nascita. Fa veramente tristezza sentir ripetere ancora oggi che «solo la donna ha il diritto di decidere». È fin troppo facile rispondere a queste persone che anche loro furono embrioni, e che oggi non potrebbero dire quello che dicono se le loro madri avessero deciso che eliminarle era un «diritto». Basta ipocrisie, qui non è in gioco solo la libertà della donna: è in gioco anche la libertà di esistere di chi c’è già.

La legge 194 in se stessa è intrinsecamente sbagliata, perché rende legale un omicidio. Si obietta che prima si abortiva lo stesso, e in condizioni più pericolose per le donne. Vero. Ma a quella piaga si sarebbe dovuto reagire facendo di tutto per impedire situazioni del genere e aiutando le mamme in difficoltà: non legalizzando l’errore (cosa che ha, di fatto, aumentato il numero di aborti)Anche i furti, gli stupri e le rapine in villa esistono: ma nessuno si sogna di risolvere il problema rendendoli legali e controllati dallo Stato. Infatti il danno principale della 194 è che ha confuso le coscienze, ha creato falsi alibi, insomma ha instillato in molte donne (e in molti uomini: perché non dimentichiamoci che, così come si genera in due, si abortisce in due) la convinzione che l’ aborto, se lo Stato lo consente, non è poi così sbagliato. È questa la colpa grave, gravissima, della 194, e di ogni legge che permette “l’interruzione di gravidanza”.

Non a caso Hitchen ha anche affermato che “Chiunque abbia visto un ecografia o abbia speso un’ora su un manuale di embriologia sa che le emozioni non sono il fattore decisivo. Al fine di terminare una gravidanza, devi ridurre al silenzio un cuore che batte, spegnere un cervello che cresce e, al di là del metodo, rompere delle ossa e distruggere degli organi (...) I passi in avanti della scienza, della medicina, dell’embriologia hanno evidenziato che un feto acquisisce caratteristiche umane prima di quanto eravamo abituati a pensare”.

Redazione

Fonte: Uccronline.it

 

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