21/06/2018

L’OMS derubrica la disforia di genere: fa un favore ai trans?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha annunciato che non considera più la disforia di genere un disturbo mentale, ma una “incongruenza di genere“.

Questo è ciò che risulta nell’ultima classificazione internazionale delle malattie (Icd), che indica ai medici una codifica standardizzata per le diagnosi.

Secondo l’Oms la disforia non è una malattia, ma richiede cure...

L’Oms ha paradossalmente affermato che «mentre è ormai chiaro che non si tratta di un disturbo mentale, e in effetti la classificazione come disturbo  può causare uno stigma enorme per le persone transgender, restano significative esigenze di assistenza sanitaria che possono essere soddisfatte al meglio se la condizione è codificata sotto l’Icd»,  cioè: non va catalogata tra i disturbi, ma richiede cure (assistenza sanitaria).

Se per l’Oms la disforia non è una malattia, le costose cure e i costosi farmaci che devono prendere i trans non devono essere pagati dalla previdenza sociale!

E così, si nega il fatto che le persone che soffrono di disforia di genere soffrono di una forma di malattia mentale, ma  allo stesso tempo sono autorizzate a ricevere costosi trattamenti medici e psichiatrici per la loro “non malattia”: l’American Psychiatric Association (APA) osserva infatti che le persone con disforia di genere sperimentano di solito un significativo disagio e/o problemi funzionali associati al conflitto tra il modo in cui sentono e  il loro sesso biologico.

Michelle Cretella, presidente dell’American College of Pediatricians, ha detto a LifeSiteNews  che se la disforia di genere non è un disturbo mentale o fisico, la prescrizione di  farmaci, ormoni e la chirurgica plastica sarà solo cosmesi? Le assicurazioni sanitarie, allora, non saranno più  obbligate a pagare per tutto questo?

La disforia di genere non è innata: non «si nasce così»

La dottoressa ha aggiunto:«“Normale” è ciò che adempie alla sua funzione. Una delle funzioni del cervello è percepire correttamente la realtà fisica, inclusa la natura del proprio corpo. I pensieri in accordo con la realtà fisica sono normali; i pensieri contrari alla realtà sono anormali.

Tutte le dismorfie del corpo vanno curate, tranne la disforia di genere?

Non vi è alcuna differenza scientifica tra le dismorfie del corpo, come l’anoressia, il disturbo dell’identità di integrità del corpo e  la disforia di genere.

Alcuni affermano che le risonanze magnetiche funzionali del cervello dimostrerebbero che il transgenderismo è innato: balle. Nessuno studio del cervello ha mai documentato una struttura cerebrale presente alla nascita che rimane invariata nella vita di quel bambino per giustificare qualsiasi comportamento, figuriamoci le tendenze transgender.

Inoltre, è un principio fondamentale della genetica comportamentale che i comportamenti umani complessi – che includono il pensiero e il sentimento – non sono semplicemente cablati dal Dna. Gli attivisti di genere del camice bianco possono inventare tutte le nuove categorie e parole false che vogliono, non cambierà il fatto che il transgenderismo non è normale, né innato, né immutabile. La convinzione che uno è qualcosa che non è, rimarrà sempre un segno di confusione o, nel peggiore dei casi, un’illusione totale».

La disforia di genere è un termine che sta ad indicare tutta una serie di disturbi che sono alla radice del rifiuto di sé

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Wlater Heyer, autore di unmerosi libri, come “Paper gender”, denuncia il business saprofita che c’è intorno alle persone che soffrono di disforia. Chissà se all’OMS li hanno letti...

Walt Heyer, un  ex transessuale che ora offre aiuto e assistenza ai  trans  che – come lui –  si pentono del “cambiamento” di sesso e cercano la “de-transizione”, ha detto a LifeSiteNews che la disforia di genere è sempre stata semplicemente un termine “ombrello” per raccogliere tutta la serie di condizioni relative a persone che hanno un disturbo dissociativo dell’identità, ed è segno di comorbilità. Che sia etichettata come “disfunzione di genere” o “incongruenza di genere”, Heyer ha spiegato che  la disforia di genere comprende una serie di disordini sessuali, emotivi, psichiatrici e psicologici come ansia, depressione, disturbo ossessivo compulsivo, disordine dismorfico corporeo, schizofrenia, autoginefilia.

In altre parole, sono queste le cause  che innescano il desiderio per gli uomini di vivere come donne e per le donne di vivere come uomini. E tutto questo ha sempre alla radice una causa – comunemente un’esperienza infantile traumatica – che richiede attenzione psicologica, psichiatrica o spirituale.

I transgender in massima parte non risolvono i loro problemi psicologici con l’operazione di riassegnazione del sesso...

«Le persone che lottano contro la loro identità – ha osservato Jeff McCall, un altro ex transgender – andrebbero aiutate a liberarsi della bugia in cui vivono, credendo di essere qualcos’altro rispetto a quello che sono.

Nella comunità transgender il tasso di suicidi è molto alto e ciò è dovuto chiaramente a diffuse instabilità mentali».

Doug Mainwaring

(Traduzione non rivista dall’Autore, a cura della Redazione)

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