07/07/2016

Matrimonio: perché non posso sposarmi col computer?

Se l’amore è amore e basta amare per avere il diritto al matrimonio, allora logicamente diventa tutto possibile.

Ebbene, c’è chi, nella sua follia e nei suoi deliri, ha conservato un minimo di logica.

In Utah (Stati Uniti), accade che un giovane, Chris Levier, vuole sposarsi con il proprio computer. Attenzione, a quanto pare non si tratta di una goliardata. Il ragazzo fa sul serio. E infatti ha chiesto alle autorità statali di poter contrarre matrimonio con l’oggetto del suo amore.

Tuttavia, di fronte alla richiesta alquanto assurda, Bryan Thompson, l’incaricato della contea in cui Levier vive, ha dovuto rispondere che questo tipo di unione legalmente non è proprio possibile. Ma il ragazzo non si è dato per vinto e con tenacia ha sollevato il caso davanti al governatore dell’Utah, Gary Herbert, e al procuratore generale, Sean Reyes.

Levier ha spiegato che se ormai è stato introdotto nell’ordinamento giuridico statunitense il cosiddetto matrimonio tra persone dello stesso sesso, allora è logico e giusto autorizzare altri tipi di “matrimonio”. Come dicevamo all’inizio, se l’amore è amore e se solo questo conta per sposarsi, allora, effettivamente, perché discriminare chi ama in maniera diversa? I paladini dei “diritti” gay dovrebbero essere sensibili a questo tipo di argomentazione. O vogliono impedire la legittima felicità altrui? Che male farà mai chi ama il suo computer?

Nel momento in cui il concetto stesso di matrimonio viene completamente stravolto, per quale motivo dovrebbe essere vietato a quanti amano un animale o un oggetto di unirsi legalmente con ciò che desiderano? O per quale motivo proibire la poligamia e altri tipi di relazioni multiple? Non si parla forse di poliamore? E perché no alla pedofilia o all’incesto? Ne abbiamo parlato tante volte e qualcuno può ancora pensare che esageriamo. Eppure fino a pochi decenni fa chi avrebbe mai immaginato di veder legalizzato lo pseudo-matrimonio gay? Chi avrebbe ipotizzato l’indottrinamento gender nelle scuole? Occorre dunque avere l’occhio vigile.

Casi come questo del “matrimonio” con il computer stanno emergendo sempre più e sono il frutto di una mentalità ormai diffusa che ha completamente rinnegato l’ordine naturale.

Però, lo ripetiamo, la richiesta di Levier ha una sua logica. Aperte le porte al riconoscimento pubblico e all’istituzionalizzazione del “matrimonio” omosessuale, non vi sono più paletti che impediscano altre unioni. E se ancora rimangono, non dureranno a lungo.

Redazione

Fonte: Actuall


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