20/08/2014

Omofobia: la “Gaystapo” imperversa

“Nocristianofobia” ha attinto dall’agenzia spagnola  InfoCatólica le incredibili vicende giudiziarie che hanno trascinato in tribunale due prelati spagnoli, accusati di omofobia.

La  «gaystapo» , però, ha perso la causa contro il  Vescovo di Alcalá de Henares, mons. Juan Antonio Reig Pla.

La sua “colpa” è stata quella di aver detto durante l’omelia della S.Messa celebrata lo scorso 3 agosto ed andata in onda in diretta sull’emittente La2 nell’ambito del programma Il Giorno del Signore, che c’è «differenza sessuale tra uomo e donna». Denunciato mesi fa,  l’Audiencia Provincial,  il Tribunale di Madrid l’ha assolto.

“La Spagna non è nuova a simili situazioni – dice la redazione di Nocristianofobia -qualcosa di simile era già capitato lo scorso 6 febbraio. All’epoca fu l’Arcivescovo emerito di Pamplona, mons. Fernando Sebastián Aguilar, da poco nominato Cardinale da Papa Francesco, ad esser stato incriminato – all’età di 84 anni! – per «omofobia» su ordine della Procura di Malaga, peraltro col consenso unanime del consiglio comunale, compresi gli esponenti del Partito Popolare”.

Anche in questo caso il prelato era stato assolto perché aveva esposto la dottrina cattolica, secondo quanto dice il Magistero e il Catechismo (gli atti omosessuali sono «contrari alla legge naturale» e «non possono in nessun caso essere approvati», trattandosi di un’«inclinazione oggettivamente disordinata»). Anche il Tribunale Europeo dei Diritti Umani espresse una pronuncia analoga.

 

 

“Ma gli attivisti Lbgt, per nulla ridimensionati da queste sconfitte, son voluti tornare alla carica, trasformando anche questa in un’occasione di battaglia” prosegue Nocristianofobia, che riporta le accuse rivolte a mons. Reig Plá: «diffondere discorsi omofobi», violare «i diritti umani, mettendo in pericolo la vita di molti omosessuali, bisessuali e transessuali. Qualsiasi manifestazione o discorso, che diffonda l’omofobia, sta contribuendo ad una campagna d’odio aggressiva, che può giungere sino all’omicidio». «Eliminare questi messaggi», secondo loro, «non sarebbe censura, bensì rispetto dei diritti umani».

E ci consente di leggere anche le espressioni “incriminate” dell’omelia di mons. Reig Plà:   «Tu sei un figlio di Dio – si legge – Sei stato creato ad immagine e somiglianza di Dio e sei stato creato come uomo e come donna. Ciò è quanto oggi sta per essere oscurato in Spagna. Molte leggi hanno dimenticato questo, sono state recentemente approvate, andando a sminuire la sacralità della persona, la grandezza dell’amore, ed a dimenticare la differenza sessuale tra uomo e donna!». Ed ancora: «Non si rispetta la sacralità della vita umana perché si è dimenticato Dio e quello che han detto i Profeti. La vita non è riconosciuta nella sua origine e nel suo termine, le normative chiamano “morte degna” l’eutanasia per anziani e per chi viva situazioni difficili. Allo stesso modo si vareranno leggi, che non approveranno, né rispetteranno la grandezza di quel che è l’uomo e la differenza sessuale a lui intrinseca rispetto a ciò che viene chiamato “transessualità”. Tante cose stanno accadendo in Spagna!».

Per un po’ di buon senso, di ragionevolezza, ormai, in Spagna si finisce in tribunale. Se passa la legge Scalfarotto toccherà anche a noi.

Redazione

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