15/07/2016

Omofobia: nella Comunità di Madrid è dittatura LGBT

Con la scusa della lotta alla (presunta) omofobia, la Comunità di Madrid discriminerà il 98% della popolazione.

Ieri l’Assemblea regionale ha approvato all’unanimità una devastante Legge contro la diversità sessuale e di genere in favore della comunità LGBT, che va così a sommarsi a quella sulla transessualità già esistente (qui è possibile scaricare il progetto).

Di fatto si tratta di una norma che viola diritti e libertà fondamentali riconosciute dalla Costituzione spagnola e che, per l’appunto, penalizza tutti coloro che non appartengono al mondo arcobaleno, ovvero la maggioranza dei cittadini. Solo alcuni giorni fa, il comune di Getafe (vicino Madrid), ha addirittura stilato l’identikit del perfetto omofobo... 

Actuall elenca sette punti critici della legge.

1. È di troppo e inutile. La Costituzione all’art. 14 già protegge chiunque venga discriminato a motivo del sesso, della razza, dell’appartenenza religiosa, dell’opinione espressa o per qualunque altra condizione e circostanza personale o sociale. Perché allora legiferare ulteriormente?

2. Nella Comunità di Madrid c’è forse un’emergenza omofobia? Le persone omosessuali sono discriminate? Assolutamente no. La legge si fonda sul nulla. E chi l’ha voluta non ha potuto portare un solo dato per giustificarne l’approvazione. La realtà dimostra che non vi sono problemi di intolleranza. Pertanto, solo l’ideologia ha mosso l’Assemblea ad occuparsi di questo tema, che non è certo tra le priorità dei madrileni. mirino_bambini_omofobia_gaystapo_Spagna_relativismo

3. Si tratta della classica affirmative action. La comunità LGBT, suppostamente discriminata, diventa una comunità privilegiata: si viola così il principio di uguaglianza tra i cittadini. Addirittura fuori dal palazzo dell’Assemblea è stata esposta la bandiera arcobaleno. Perché?

4. Viene fatta fuori la presunzione di innocenza, riconosciuta all’art. 24 comma 2 della Carta fondamentale spagnola. In pratica, è chi risulta accusato di “omofobia” ad avere l’onere della prova. È il presunto omofobo che deve dimostrare di non esserlo. Un colpo incredibile allo Stato di diritto, degno di un Paese comunista, che riporta il Paese ai tempi della II Repubblica degli Anni Trenta.

5. La legge viola il diritto dei genitori ad educare i loro figli in base ai principi in cui credono. Infatti viene imposto l’indottrinamento gender ed omosessualista in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Non solo. Sarà proibito ricorrere a terapie per aiutare gli adolescenti con problemi di identità sessuale o comunque tutti coloro che si sentono a disagio con la loro omosessualità. Sicché, se sei etero puoi diventare gay, ma è assolutamente vietato il contrario.

6. Le Università dovranno vigilare affinché non si verifichino episodi di intolleranza (ma il vero problema è: cosa si intende per tolleranza?).

7. Viene imposta la dittatura arcobaleno anche a tutti i mezzi di comunicazione, che in perfetto stile da Grande Fratello orwelliano, dovranno attenersi ad un “codice deontologico” che rispetti le esigenze dei gruppi LGBT. In caso di attacchi o discriminazioni, si può ricorrere subito ai tribunali senza passare per previe “ammonizioni”.

Insomma, è evidente che si tratta di una norma da Stato totalitario. E a votarla è stato anche il cosiddetto centro-destra. Salvo lodevoli eccezioni, tutto il PP, con la governatrice della Comunità di Madrid in testa, Cristina Cifuentes, ha obbedito agli ordini della lobby LGBT.

Federico Catani


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