26/06/2015

Omosessualismo, un’ideologia menzognera

L’omosessualismo è un’ideologia menzognera. Rilanciamo questo post di Campari&deMaistre che ricorda chi sia il menzognero per eccellenza...

Guardateli, i rappresentanti istituzionali e non dell’omosessualismo italiano.

Osservate il sottosegretario Scalfarotto, che definisce “inaccettabile” la manifestazione di sabato in Piazza San Giovanni. Le “cagne sciolte” che senza nessun rispetto per il Sacro profanano le chiese con la loro presenza e i loro striscioni blasfemi, che senza ritegno né decenza “non si scusano per il ma-sturbo”. Hanno vinto, eppure non tollerano opposizioni. Sono egemoni nel discorso pubblico, il villaggio globale è ormai costruito a misura di gayismo, hanno in tutto l’Occidente (e presto anche in Italia) leggi che consentono loro di scimmiottare la famiglia, di comprare bambini, di rieducare le nuove generazioni al loro totalitarismo della dissoluzione.

Eppure non tollerano resistenze. Né loro né i loro patetici sostenitori alla Marino, il poveretto che vorrebbe che la destra “tornasse nelle fogne”: un arretramento di alcuni decenni del grado di civiltà politica di questo Paese, da parte di un disperato finora risultato capace solo di presenziare alla pagliacciata del Gay Pride. Non concepiscono che possa esserci ancora qualcuno che resiste, che rifiuta di bruciare incenso di fronte alla divinità del tempo presente, che si ostina a non amare il Grande Fratello. Questo li fa schiumare di una rabbia malcelata, li rende furiosi, fa emergere senza infingimenti il loro vero volto, ne mostra in ultima analisi la vera natura: gente che non è in pace con se stessa, che non riuscirà a tacitare fino in fondo la voce della propria coscienza finché non riuscirà a tacitare ogni voce critica all’interno del discorso pubblico. Guardate gli Scalfarotto, le Concia, i Grillini e tutti i loro epigoni, ascoltate le loro parole e osservate il loro sguardo: poi ditemi se le loro parole e i loro occhi sono quelli della verità, o di chi mente prima di tutto a se stesso.
Bludental

Pensate a tutto questo quando diventa forte la tentazione di gettare la spugna, quando gli spin doctor dell’omosessualismo e dell’ideologia del gender inoculano il loro sottile veleno nelle nostre coscienze. “Perché non volete che gli altri siano felici? Cosa vi tolgono i gay? Le unioni omosessuali non minacciano i vostri figli! Le famiglie omogenitoriali esistono già e sono uguali, anzi meglio di quelle eterosessuali! Rassegnatevi, siete come i razzisti che volevano impedire i matrimoni misti tra bianchi e neri. Dare i diritti alle unioni gay è un atto di civiltà, siete fuori dalla storia!”. Lo conosciamo bene, il campionario della loro propaganda, spesso basato più sulle emozioni che sulla ragione. E spesso ci viene la tentazione di pensare che sì, in fondo che male c’è? Non saremo davvero dalla parte sbagliata della storia?

Quando il dubbio vi assale, pensate a Scalfarotto che definisce “inaccettabile” la manifestazione di sabato. Pensate alla violenza ideologica della lobby LGBTetc. Pensate, soprattutto, al fastidio che provano per la verità. La verità, talmente autoevidente che si fatica quasi a dimostrarla. E capirete cosa c’è di male in tutto il pacchetto di “diritti” propagandato dall’ideologia liberal-radicale: c’è che esso si fonda sulla menzogna.

Questa è una riflessione valida per tutti, ma soprattutto per i cattolici. Sappiamo bene chi è il “padre della menzogna” (Gv 8, 44), “l’omicida sin da principio” (e infatti le stesse centrali che propagandano l’omosessualismo ci impongono anche l’aborto). Capiamo, dunque, anche il motivo per il quale, pur avendo vinto, Scalfarotto e compagni non sono tranquilli. Hanno fretta, “sapendo che gli resta ben poco tempo” (Ap 12, 12), come recita l’Apocalisse a proposito di Satana (notoriamente non sono un fan del Cammino Neocatecumenale, ma è degno di nota che Kiko Arguello abbia scelto proprio questo capitolo della Scrittura per il suo discorso di sabato).

Hanno fretta di creare l’uomo nuovo, liberato da Dio e dai propri limiti: “eritis sicut Deus”, come promette il serpente nel giardino della Genesi (di “invidia del Demonio” parlò l’allora Cardinale Bergoglio a proposito del matrimonio omosessuale). E come già il totalitarismo sovietico, appaiono vincenti agli occhi del mondo. Tanti, come Saruman nel “Signore degli Anelli”, sono disposti a scendere a compromessi con il nuovo potere dell’Oscuro Signore, per tentare di influenzarlo o più semplicemente per sopravvivere: è la storia del cattocomunismo ieri e dei collaborazionisti alla mons. Mogavero oggi.

A noi non resta, invece, che fare la cosa più rivoluzionaria di tutte: continuare a dire la verità. Scriveva Solgenitsin che “non tutti i giorni né su tutte le spalle la violenza abbatte la sua pesante zampa: da noi esige solo docilità alla menzogna, quotidiana partecipazione alla menzogna: non occorre altro per essere sudditi fedeli. Ed è proprio qui che si trova la chiave della nostra liberazione, una chiave che abbiamo trascurato e che pure è tanto semplice e accessibile: il rifiuto di partecipare personalmente alla menzogna”. E’ la Verità che può renderci liberi.

Marco Mancini

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