20/07/2018

Pedofilia, un orientamento sessuale "naturale"

Ci risiamo. C’è chi prova a sdoganare la pedofilia, tentando di farla passare per “un orientamento sessuale come gli altri”: La “finestra di Overton” è stata aperta da tempo.

Questa volta a parlare è una studentessa di medicina, Mirjam Heine, che, nell’ambito del TEDx Talk svoltosi a maggio presso l’università di Wurtzburg, in Germania, ha spiegato (qui il video integrale) che «la pedofilia non è altro che un orientamento sessuale con cui si nasce, non mutabile, paragonabile all’eterosessualità».

E invita ad evitare di ghettizzare il pedofilo come un rejetto, e parla di un’attrazione che non necessariamente comporta un abuso: «Molti pedofili sono inoffensivi, ossia non hanno mai avuto un rapporto sessuale con un minore», afferma, riproponendo così una differenziazione tra gradazioni di questa grave deviazione di cui da ultimo abbiamo scritto qui.

La Heine spiega: «Voglio essere chiara l’abuso sessuale su un minore è sempre da condannare, senza riserve. Ma occorre distinguere chi non abusa sessualmente dei bambini, perché ne è soltanto attratto». «Anzi – prosegue – isolare queste persone, significa aumentare il rischio di abusi sui minori. Bisogna comprendere queste persone, e offrire loro sostegno e terapia, per prevenire gli abusi».

In pratica, la studentessa, che all’inizio del suo discorso parlava di “naturale inclinazione”, cade ora in contraddizione, perché dice che si tratta di persone che abbisognano di una “terapia”.

Intanto però insinua che è colpa della società (quindi anche mia e vostra, cari Lettori) che non accetta i pedofili “buoni”, se in questi poveri ghettizzati esplode a un certo punto la violenza contro i bambini.

Interessanti, i dati statistici citati da Hejne: i molestatori di bambini sono pedofili – secondo lei – solo nel 20 – 30% dei casi (quindi il 70% degli adulti che violentano i bambini che cosa sono?). Inoltre, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di persone attratte da bimbi tra i 6 e i 12 anni. Ciò dimostra la malafede della neolingua che cerca di sostituire il termine “pedofilo” con MAP, “persona attratta dai minori”: la parola “minori” non evoca immediatamente un bambino di 6 anni, ma fa pensare di primo acchitto a un adolescente.

È da molto tempo che  stanno facendo in modo di derubricare anche la pedofilia dalle malattie mentali, così come avevano fatto per l’omosessualità negli anni ’70 e come han fatto recentemente per la disforia di genere, il sadomasochismo e il feticismo

In diverse università americane e inglesi si sente dire da tempo che bisogna aiutare i professionisti della mente umana a comprendere i pedofili, aldilà degli “stereotipi” e dei pregiudizi costruiti dalla società. Addirittura c’è chi dice che gli effetti negativi del sesso tra adulti e bambini sono stati eccessivamente sovrastimati e persino chi dice che un po’ di pedofilia soft ai bambini fa bene.

Questi sono stati evidentemente i cattivi maestri della studentessa in questione. Non lasciamoci irretire anche noi e stiamo ben in guardia: diffidiamo di quei corsi di “educazione sessuale” che servono alla sessualizzazione precoce dei bambini, in modo da preparare per bene la carne fresca da dare in pasto ai pedofili.

Redazione

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.