22/03/2013

Quella Ong che facilita l’aborto spacciandolo per “buona” sanità

Quanto è difficile per noi entrare nella testa e nel cuore di gente che ha radici e cultura diverse. Quanto è difficile lavorare dove nulla è come dovrebbe essere e dove non c’è la volontà di cambiare. Dove ci sono povertà e le soluzioni… mammamia. Non spaventa ciò che è difficile, spaventa l’indifferenza. Se sei in guerra, tutti sanno che è meglio la pace, anche chi ti spara lo sa, c’è la drammaticità della morte ma la consapevolezza di ciò che è giusto. Quando sei in carcere condannato giustamente oppure no, lo sai che è più bello essere liberi… ma quando non sai… quando ti offrono scorciatoie e fanno di tutto per mantenerti ignorante e t’indorano pillole amare, oppure ti fanno apparire appetibile ciò che è male… allora nasce la tragedia. Sempre e comunque, quando ti fanno credere che è meglio non studiare, quando ti offrono la possibilità di arricchirti facilmente, senza dirti che in realtà fai soffrire altri, quando ti convincono ad uccidere tua mamma, perché è di una tribù diversa e quindi è cattiva. Quando è meglio lo stregone del dottore, quando per battere lo stregone ti fanno abortire gratis e al sicuro in una clinica ospedaliera, senza rischi, che è meglio.
Questo è ciò che avviene a Lusitu, dove da due anni ha preso piede una Organizzazione Non Governativa inglese che “facilita” l’aborto. Al di là degli aspetti morali e degli insegnamenti religiosi che si possono chiamare in causa per mostrare l’atrocità del problema, mi limito a descrivere la situazione e le sue conseguenze.
Le Organizzazioni Non Governative hanno il compito di portare nel mondo programmi di sviluppo sanitario, sociale ed educativo. A questo scopo, fanno ricorso a campagne di sensibilizzazione per stimolare cittadini di tutto il mondo a contribuire economicamente oppure a diventarne parte (specialmente con lavoro volontario). Inoltre, tramite bando di concorso, hanno accesso a fondi europei o
internazionali per sostenere i loro progetti. In più, tramite le leggi dei singoli Stati, traggono vantaggio da lavoratori a basso costo, attraverso sgravi fiscali oppure perché pagati dagli Stati stessi con progetti a termine (un po’ come avviene per il servizio civile, che è possibile fare anche all’estero).
Più l’ONG è grossa, più ha bisogno di fondi e i bilanci non sono controllabili, ma ci si fida perché “fanno del bene”.
Le ONG non sono tutte le Onlus “no profit”, molte Onlus sono ONG, ma non tutte, le Onlus hanno sgravi fiscali, ma non hanno capitale, devono investire in progetti e comunque chiudere i loro bilanci a “zero”, le ONG possono anche essere “profit”. Fino a questo punto non c’è nulla di male, neppure c’è nulla di male nel venire a sapere che le ONG hanno costi di personale che lavora a tempo pieno per loro (non sono tutti volontari, solo pochi lo sono). Quello che è male è la mancanza di trasparenza e chiarezza del messaggio: molte ONG non si sa neppure cosa fanno, ma sono agevolate nel loro lavoro più di altri come fossero delle lobby.
Così, sfruttando l’innocente copertura delle ONG si fanno porcate sanitarie, etiche e sociali. Si fa in fretta a creare nuove aree di sterminio mascherandole da buona sanità per il bene della gente. Il governo americano ha stanziato fondi, e quindi aiuti sanitari economici, medicinali e programmi, che apparentemente aiutano la gente a migliorare le loro condizioni di vita, ma in realtà creano problemi ben più grossi (soprattutto sociali ed educativi). Da sempre usano questo schema e da sempre la gente ci casca e visto che sono in ballo miliardi di dollari e di interessi… nessuno parla. È lo schema del “che problema c’è? Che male c’è?” …e il male c’è!
A chi vuoi che interessi quello che succede a Lusitu, nel cuore dell’Africa nera, in un’ area rurale di una tribù sconosciuta come quella Tonga… e come noi ci sono tanti villaggi in queste stesse condizioni dove sviluppare progetti pilota. Ai poverelli di Lusitu fu proposto due anni fa un programma di aborto controllato, cioè fatto in un presidio medico con supporto sanitario.
Ecco la pillola indorata: il problema è quello di tante maternità indesiderate oppure a rischio. Spesso si tratta di giovani ragazze (si parla dai 12 anni in su) che si rivolgevano a stregoni o dottori tradizionali, oppure a cliniche clandestine che, con veleni e tecniche atroci, praticavano l’aborto. Ora “è tutto più sicuro”: c’è un dottore, c’è un ambiente sano e specializzato e ci sono le medicine. C’è anche l’assistenza per un periodo di controllo in caso di complicazioni.
Senza dare giudizio sull’atto abortivo in sé, che per un cristiano è comunque un omicidio bello e buono, ecco i problemi: il governo americano (a insaputa della sua gente) e tanti altri governi (canadese, australiano, cinese, indiano…) che appoggiano il programma, danno soldi per “controllare le nascite” e incentivare l’aborto.
Infatti, non ci sono programmi correlati di prevenzione (neppure campagne anticoncezionali), non c’è educazione sessuale per aiutare le ragazze a comprendere i loro momenti di fertilità, non ci sono campagne per il rispetto delle donne (spesso violentate), non ci sono programmi per la prevenzione (sia a livello sociale che a livello sanitario). C’è una soluzione facile: sei incinta e non vuoi tenere il bambino? Non c’è problema: noi ti aiutiamo ad abortire in maniera “sana”. Teniamo presente che non esiste una maniera “sana”, ma una maniera più o meno invasiva, ma comunque un trattamento medico. Teniamo anche presente che una gravidanza non è una malattia!!!
Quello che non si dice è che in realtà non sono dottori a effettuare il trattamento, sono infermieri (spesso inesperti), poco male… si tratta di una puntura e di una pastiglia: a meno che ci siano complicazioni. In quel caso (spessissimo), si deve ricorrere al raschiamento (eseguito dallo stesso infermiere) e se va male, beh muori…
Non si dice neppure che il personale che pratica questi trattamenti prende soldi in percentuale: più trattamenti fa e più è pagato. Per assurdo, a un infermiere conviene violentare (o anche senza violenza: semplicemente sedurre) un sacco di ragazzine, perché tanto poi c’è l’aborto e lui ci guadagna sopra…
Non si dice neppure che non c’è nessuna iniziativa contro i trattamenti tradizionali, degli stregoni, delle fattucchiere e del “fai da te”. Non c’è nulla. Sarebbe molto più semplice fare campagne contro la stregoneria e le becere pratiche tradizionali (che forse un tempo erano l’unica soluzione). Sarebbe semplice ed economico fare opera di prevenzione e conoscenza… ma non conviene.
Del resto, governi che basavano un terzo della loro economia sulle lobby delle armi, dovranno pure fare soldi in altra maniera… e hanno scelto quella della farmaceutica, ma non per curare: ancora una volta per uccidere per decidere sulla pelle di altri… e qui, senza regole, è davvero tanto facile.
Ma allora, qual è il peccato di Lusitu? Sì va bene, il programma viene svolto lì, ma che colpa ha la gente di Lusitu, quella di approfittare di un programma iniquo? No la nostra colpa è sempre la stessa: l’ignoranza, noi non sappiamo mai nulla e non sappiamo come venirne fuori. Noi ne siamo le vittime, ma troppo, troppo indifferenti, purtroppo. “Abortire è facile, bello e conveniente” dicono. Eh no: abortire è un dramma e dovrebbe essere l’ultima soluzione ad una tragedia, l’ultima chance dopo averle provate tutte.

di Don Paolo Pupillo

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