Le persone che, nel corso della vita, si trovano a dover affrontare un tumore – o in prima persona, o in famiglia – sono sempre di più.
Spesso, anche grazie ai progressi della ricerca scientifica, l’esito si rivela positivo, ma un domanda di fondo rimane, almeno alle persone credenti: chi invocare, a quale santo affidarsi, nel caso di tumore?
Ebbene, per rispondere a questa domanda è iniziata una raccolta firme: il prescelto è San Leopoldo Mandic, nato a Castelnuovo di Cattaro (in Montenegro) il 12 maggio 1866, penultimo di sedici fratelli, da famiglia cattolica croata. Egli stesso a 76 anni ebbe un tumore all’esofago che lo portò, negli ultimi giorni di vita, a non riuscire più a deglutire e a nutrirsi. Eppure, riportano le biografia, tra lo stupore dei medici continuò a confessare fino a poche ore prima di salire al cielo.
San Leopoldo patrono dei malati di tumore, dunque. La campagna di raccolta firme (è possibile trovare delle informazioni anche qui e scaricare il modulo per firmare) sta decollando proprio nelle ultime settimane e si è già arrivati a quota 8.000 sottoscrizioni.
«Negli anni ’80 già raccogliemmo 13 mila firme. Ma ora ricominciamo: il 2 dicembre scorso abbiamo inoltrato domanda alla Cei e ci hanno suggerito di aprire anche una sottoscrizione per far sentire il peso della vox populi. Abbiamo iniziato 20 giorni fa» spiega il cappuccino padre Flaviano Giovanni Gusella, rettore del santuario dedicato al Santo, a Il mattino di Padova. «Poi la parola passerà all’ufficio liturgico e all’assemblea della Cei, il vescovo Cipolla si esprimerà ufficialmente anche se ha già dato parere positivo».
L’intercessione di San Leopoldo per i malati di tumore, infatti, è già comprovata: tutti e tre i miracoli presentati per la causa di canonizzazione si riferivano infatti proprio alla guarigione di tre persone malate di tumore. Chi ben comincia...
Redazione
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