21/08/2016

Sesso libero. Ecco chi dobbiamo ringraziare

Il sesso oggi è un must. Il mondo sembra girare attorno all’esercizio della genialità, meglio ancora se libero da vincoli affettivi, da relazioni esclusive e non incasellato in modalità “tradizionali”.

Ma da dove ha origine questa enorme rivoluzione nella vita di ognuno di noi? Ed è veramente una conquista a servizio dell’uomo?

Roberto Marchesini, psicologo e terapeuta, ha recentemente scritto per La Nuova Bussola Quotidiana un articolo di carattere storico nel quale delinea il ritratto di Wilhelm Reich, che viene considerato il padre della rivoluzione sessuale e quindi in un certo grado l’artefice della situazione di degrado sociale e morale in cui siamo immersi.

Conoscere la storia e il pensiero dei pensatori che influenzano il nostro presente è molto importante per elaborare un’idea il più possibile bilanciata e personale e collocare così entro il giusto ambito le diverse posizioni.

La vita di Reich inizia sul limitare del ‘900, alla periferia dell’impero austro-ungarico. La sua infanzia fu segnata da una difficoltà relazionale a livello familiare e da una precoce conoscenza con il mondo del sesso, a soli quattro anni. «Da quel momento il sesso divenne per lui un’ossessione: egli stesso riferisce di aver avuto rapporti sessuali quotidiani con la servitù fin dagli undici anni; dai quindici fu frequentatore abituale di bordelli, e fu dedito alla masturbazione compulsiva (fantasticando di avere rapporti sessuali con la propria madre, o osservando gli accoppiamenti di animali). A tredici anni rivelò al padre l’infedeltà della madre; entrambi si suicidarono in seguito a questa rivelazione».

La vita di Reich s’intreccia quindi con le vicende storiche, e in particolare con l’avvento della prima guerra mondiale, durante la quale combatté sul fronte italiano. Terminato il conflitto, il giovane «s’iscrisse alla facoltà di Medicina all’Università di Vienna. Al secondo anno organizzò un seminario di sessuologia, al quale invitò come relatori alcuni psicoanalisti. Insoddisfatto della qualità degli insegnanti, incontrò Freud e iniziò a frequentare la Società Psicoanalitica di Vienna; di fatto, cominciò ad esercitare la psicoanalisi prima ancora di essere laureato. Era rimasto molto colpito dalla teoria sessuale freudiana secondo la quale la pulsione originaria che, se non soddisfatta, avrebbe prodotto la nevrosi, era quella sessuale».

Insomma, il sesso sembrava essere il centro di tutto e la soddisfazione sotto l’ambito sessuale corrispondeva alla felicità. Venendo a contatto con diverse persone, cui offriva una terapia gratuita, Reich si convince che le persone meno abbienti e maggiormente legate ai valori cosiddetti tradizionali (matrimonio, fedeltà coniugale, procreazione...) erano meno felici sessualmente. Ecco quindi l’elaborazione del pensiero che è possibile considerare quale radice della situazione attuale: «Solo una rivoluzione sociale avrebbe potuto portare alla piena soddisfazione sessuale di tutta la popolazione, e quindi alla felicità e al benessere universali; fu così che si avvicinò al socialismo e al comunismo. Si spese per la contraccezione, il divorzio (più breve possibile), per l’educazione sessuale a bambini e adolescenti. Nel frattempo, lo stesso Freud aveva abbandonato la teoria sessuale come era stata concepita in origine: ora alla pulsione sessuale si affiancava la pulsione di morte, e la sublimazione della sessualità aveva una connotazione positiva, in quanto incanalava l’energia verso attività utili per la società. Ma Reich rimase fermo alla sua idea: la felicità dell’umanità sarebbe stata raggiunta quando a tutti sarebbe stato garantito l’orgasmo frequente».

Per via delle sue posizioni Reich fu espulso dalla Società Psicoanalitica. In seguito, nel 1939, andò negli Stati Uniti, dove un paio d’anni dopo fu arrestato in quanto considerato “minaccioso” dalla Fbi. Negli anni seguenti fu indagato dalla Fda anche per pedofilia, quindi si mise a cercare ufo e, infine, nel 1957 morì in carcere.

Marchesini conclude con questo commento il preciso ritratto di Wilhelm Reich: «Così, questo semi-sconosciuto psicoanalista, è il crocevia di moltissime tendenze rivoluzionarie che, nate nel Novecento, sono esplose nel nuovo millennio: l’educazione sessuale in giovanissima età; la liberazione sessuale; il nesso tra rivoluzione e sessualità; l’avversione contro ogni forma di autorità, compresa quella familiare; la contraccezione ed il divorzio. Molte delle idee diffuse dalla cosiddetta Scuola di Francoforte, ad esempio, sono state partorite da Reich».

Questa dunque la storia che ci ha portato fino alla situazione attuale. Ora spetta alla società odierna mettere in campo una contro-rivoluzione, spostando il baricentro dal sesso alla persona intesa in senso integrale: corpo, psiche e anima.

L’uomo è un mistero troppo grande e bello. Occorre riscoprirlo!

Roberto Marchesini

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana

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