16/10/2014

Sinodo – Veneziani: sui gay demagogia ed ipocrisia

Il Sinodo sulla famiglia pare si sia arenato sulla spiaggia della demagogia e dell’ipocrisia.
Questo almeno il giudizio che ne dà Marcello Veneziani che critica i voli pindarici intrapresi da alcuni porporati che non hanno perso l’occasione per rimarcare la propria derivazione ideologica.

Arrivare a sostenere che “le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana“, come attaccarsi ai singoli casi -come ha fatto il Cardinale Schönborn: “Ho conosciuto una coppia gay che era esemplare“- è un assurdo logico in quanto il concetto di fondo è che le doti e le qualità umane non dipendono dall’orientamento sessuale né dallo stato civile.

Difficile credere che i Cardinali intervenuti durante il Sinodo in tal senso siano così sprovveduti da non sapere questo, e da non immaginare le conseguenze a cui tali dichiarazioni portano.

Non possiamo non sottoscrivere il pensiero che sul sinodo Marcello Veneziani ha espresso sulle pagine de Il Giornale:

Non vogliamo una Chiesa mimetica, che assume la faccia del giorno che passa; proprio perché il mondo muta vorticosamente vorremmo che la Chiesa rappresentasse un punto di riferimento saldo, non volubile né volatile, come una banderuola esposta ai venti. Arriverà il giorno che la Chiesa si accorgerà che l’idea di Dio è diventata marginale, irrilevante e la fascia di coloro che non credono si è allargata enormemente: e allora che farà, la Chiesa che va incontro all’uomo, ci farà la sorpresa di dire che la santità e il paradiso si possono ottenere anche senza credere in Dio, in Gesù e nella Chiesa cattolica e apostolica? Certificherà l’inutilità della fede e la superfluità del suo magistero pur di essere al passo coi tempi e con l’umanità che cambia? Di troppa furbizia si può morire. Accogliete tutti nelle braccia di Santa Madre Chiesa ma, vi prego, evitate la Santa Presa per i Fondelli.”

Marika Poletti

 

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