
Forse non si può parlare di “disastro”, pensando all’impegno dei cattolici in politica nella storia italiana. Ma certamente, leggendo il saggio di Fabio Torriero, si riflette sugli errori commessi e sulla poco edificante situazione attuale.
L’autore, infatti, analizza senza remore il fallimento del cattolicesimo liberale, “un pensiero ambiguo e debole che ha frenato e bloccato sia il cattolicesimo sia il liberalismo”. Dove sono finiti, nel frattempo i valori, i “principi non negoziabili”?
Ma non c’è rassegnazione, nelle pagine de “Il futuro dei cattolici in politica” (ed. Giubilei Regnani), anzi è un invito a resistere e passare al contrattacco.
Stiamo assistendo a uno scontro «apocalittico, tra i sostenitori della società radicale di massa» e i sostenitori della «società naturale di massa, che attinge le sue fonti al diritto naturale e alla tradizione dei popoli». Uno scontro esistenziale, che si svolge sul terreno valoriale, antropologico, esistenziale, prima che politico.
Certamente non è una questione di “destra” e di “sinistra”: «Oggi le divisioni non attengono unicamente a ricette economiche, sociali, politiche. Non riguardano più la visione della società, secondo parametri e codici ideologici passati (come accaduto nel Novecento), ma hanno a che fare con la concezione stessa dell’umanità minacciata nelle sue fondamenta ontologiche» : «La battaglia politica del futuro sarà soltanto valoriale».
La crisi attuale, anche economica, ha radici profonde, culturali e valoriali: la diffusione dell’ideologia gender e della “cultura della morte” stanno qui a dimostrarlo.
Ma un rimedio ci sarebbe: va costituito e compattato un “fronte identitario antropologico”, composto “non solo da cattolici, ma anche da non credenti e, addirittura, da esponenti di altre religioni” , tutti coloro che non si riconoscono nella “nuova umanità disumana“.
Un libro da non perdere. Tanto che abbiamo approfondito la questione in un’intervista all’Autore, che tra poco sarà pronta e sarà pubblicata su uno dei prossimi numeri della nostra rivista mensile, Notizie ProVita.
Francesca Romana Poleggi
AGISCI ANCHE TU! FIRMA LE NOSTRE PETIZIONI
NO all’eutanasia! NO alle DAT!
#chiudeteUNAR

Laura Cristofari
dice su:D’accordissimo nel merito, vorrei mettere in discussione il titolo del libro.
E’ vero, dobbiamo parlarci, tra cattolici.
Però un libro esce, viene visto (difficilmente letto) da molti, soprattutto non cattolici.
Perché autoetichettarci, in un momento in cui già le etichette ci vengono messe volentieri per silenziarci?
Giustamente si parla di “fronte identitario antropologico”; perché non trovare un modo per rendere più chiari i destinatari del messaggio, che non sono evidentemente solo cattolici! (Se parlo di transustanziazione o di verginità della Madonna o di obbedienza al Magistero faccio un discorso cattolico, mentre per esempio sul rispetto della vita il fatto di essere cattolico mi dà una responsabilità maggiore, ma non è condizione necessaria!)
Insomma, mi pare che diciamo cose giuste e ci presentiamo vestiti in modo sbagliato.