28/12/2013

Umberto Veronesi: eutanasia e bambini, è davvero condannabile?

 

Riportiamo qui a seguito una lettera del Prof. Umberto Veronesi, interpellato dal settimanale Oggi sulla questione dell’eutanasia a bambini. Secondo il Professore l’eutanasia non necessiterebbe nemmeno di una legge, si dovrebbe decidere se procedere di caso in caso.

Del resto, sostiene, non è giusto far soffrire le persone e, quindi, la soluzione finale è giustificabile, anche in caso di minori. Anche in caso di neonati.

Rimanda al mittente ogni forma di paragone con le politiche eugenetiche naziste: chi solleva polemiche sull’eutanasia lo farebbe solo per mere questioni di ordine ideologico. Chi difende la vita è “ingiusto e crudele”.

Ma lasciamo la parola direttamente al Professore.

“E’ un problema delicatissimo, e io penso che forse non ci sarebbe bisogno di una legge. Una decisione così drammatica non può essere presa che volta per volta,discrezione delle coscienze. E questo, a mio giudizio, resta il criterio di riferimento, pur nella necessità di stabilire un quadro giuridico.

In Olanda, in cui l’eutanasia è stata depenalizzata dal 2002, i minori vi sono stati compresi da subito, fissando la possibilità di chiedere l’eutanasia a partire dai 16 anni, e di essere ascoltati a cominciare dai 12. Ora anche il Belgio ha deciso di estendere l’eutanasia ai bambini affetti da «sofferenze fisiche insopportabili e inguaribili, in fase terminale e con l’accordo dei genitori».

Io, che da tutta la vita mi batto contro il dolore, sono convinto che con adeguate cure palliative nessuno chiederebbe l’eutanasia, ma ci sono casi in cui la scienza si trova impotente. Non basta una siringa, dobbiamo ancora studiare, ricercare, proporre. Il malato ha il diritto di non soffrire. E la sofferenza dei bimbi è terribile, inaccettabile. Ci sono neonati che vengono al mondo con patologie gravissime, irrisolvibili. È un capitolo oscuro, che nessuno vuole ricordare.

L’Olanda, che applica il «Protocollo di Groningen» sull’eutanasia neonatale, è stata accusata di ripetere le pratiche di morte della Germania nazista, scambiando la pietà di oggi con gli orrori di ieri. È una polemica solo ideologica, ingenerosa e crudele. Per capirlo, basta ascoltare il dottor Eduard Verhagen, autore del Protocollo stesso: «Ho potuto constatare che la maggior parte dei non addetti ai lavori non ha neppure l’idea dell’esistenza di patologie tanto orribili nei neonati». E racconta di una bimba nata con la più grave forma di epidermolisi bollosa, che progressivamente distrugge la pelle e provoca l’autoamputazione degli arti. «La pelle veniva via ogni volta che si doveva toccare la bimba, e lasciava lacerazioni. Gli strati più superficiali della bocca e dell’esofago si staccavano ogni volta che veniva nutrita. A giorni alterni si dovevano cambiare le bende, strappando la pelle appena riformata e provocando un dolore estremo nonostante le migliori cure palliative». Gli straziati genitori chiesero l’eutanasia: «Non vogliamo, ma per amor suo dobbiamo lasciarla andare».”

Ogni commento potrebbe risultare superfluo.

Redazione

Leggi la lettera sul portale web del settimanale Oggi.

 

 

Blu-Dental

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.