02/01/2018

Un po’ di pornografia: che male c’è?

“Pornografia” deriva dalle parole πορνεία (porneia) “prostituzione”, e γράφειν (graphein) “scrivere”: significa quindi descrizione scritta o grafica della prostituzione.

La pornografia ha invaso il mondo e soprattutto internet. Chiunque conosca il web, volente o nolente, si è trovato a visualizzare pubblicità porno.

Quello che però molti non sanno è che questa “presenza ovunque” ha portato milioni di persone a essere dipendenti. Una “tossicodipendenza” che produce effetti devastanti pari alle comuni droghe pesanti. La pornografia ha distorto l’immagine della donna, il vero significato di femminilità e mascolinità. La donna è considerata come oggetto di piacere e soddisfazione egoistica. Vogliosa di comportamenti violenti e incuranti.

Uno sguardo ai numeri. Il sesso è il primo soggetto di ricerca su Google. I siti porno conosciuti sono più di quattro milioni – 2.500 sviluppati ogni settimana. Il 60% di tutti i siti internet è di natura sessuale. L’85% degli uomini e il 41% delle donne hanno ammesso di aver cliccato almeno una volta su un sito di natura pornografica. Un uomo su cinque e una donna su otto hanno ammesso di accedere a materiale pornografico durante le ore lavorative. I profitti della pornografia sono da capogiro, novantasette miliardi di dollari (l’unico mercato che triplica ogni anno... niente crisi). Un giro d’affari che supera Microsoft, Apple, eBay, Google e Amazon. Secondo YouPorn, uno dei siti porno più visitati, Milano e Roma sono in testa alla classifica mondiale del traffico del porno. Solo l’Italia ha visitato YouPorn 391,475,719 volte. Il 90% dei ragazzi dagli otto ai sedici anni ha visto almeno un video porno su PC o smartphone. Ogni secondo, 30.000 persone si collegano per guardare pornografia e sono spesi €140.000 al minuto. Ogni giorno l’utente medio riceve quattro email di natura pornografica. Questi dati dimostrano che il problema si allarga a macchia d’olio e colpisce tutte le generazioni. Stiamo parlando di una vera e propria epidemia! La pornografia sta uccidendo relazioni, amicizie, matrimoni, famiglie. Deruba le persone del loro valore e della capacità di raggiungere veri obiettivi; distorce e snatura il sesso; svigorisce il carattere e annienta la vera bellezza.

La pornografia oggi: accessibile e anonima

Che cosa ha portato a una così veloce espansione del porno web? La risposta si trova in due attributi di Internet che cominciano con la lettera A.

Accessibile: prima di Internet la possibilità di accedere alla pornografia era limitata a riviste, DVD, cinema a luci rosse, e si sperava di non essere visti da qualche amico, familiare o addirittura fidanzata/ moglie. Adesso nella privacy di casa, con un click del mouse, un mondo infinito e perverso si apre dinanzi a noi. Gli spacciatori del porno sono furbi e hanno capito che bisognava soddisfare i loro clienti creando un porno “categorizzato”. Il 90% dei siti porno divide i suoi contenuti per categoria, dalle più soft a quelle con contenuti oltre l’immaginazione. Questo modo di fare “stuzzica” il cervello, che è attirato da argomenti nuovi, sempre diversi. Chi inizi a curiosare è travolto dal vortice di vedere altro e altro ancora. Come per ogni droga il nostro cervello diventa velocemente assuefatto, si assuefà e quindi richiede immagini e video diversi. Il cervello richiede shock sempre più grandi, che combinino paura, violenza, perversione. Ho parlato spesso con ragazzi che si vergognavano di quello che avevano guardato per eccitarsi, cose che fino a poco tempo prima “odiavano” e per cui provavano repulsione. I pornografi sono così astuti che sono disposti a donare gratuitamente dei campioni del loro prodotto per poi avere un cliente a vita. Per questo internet è carico di materiale pornografico gratuito. Se riescono a prenderti da adolescente o addirittura da bambino, sarai un loro gradito cliente per anni.

Anonimo: prima di Internet molte persone per non correre il rischio di essere scoperti si limitavano allo stesso materiale per mesi prima di cambiare. Oggi invece tutti possono avere accesso a quella che lo psicologo Tullio De Ruvo chiama “la droga invisibile”. Accendi Internet e ti droghi nella più completa privacy e segretezza. Quest’aspetto è quello che ha portato migliaia di persone, prese dalla curiosità, a entrare nel tunnel. Un’email, un messaggio privato e via nel baratro.

La pornografia uccide la sessualità

Il porno uccide la sessualità. Il sesso che guardiamo nel porno non è reale. Quello che sembra sesso non è altro che un film. Riprese, pause, viagra e ancora riprese, impossibile nella vita reale. Nel libro “The Hardcore Truth”, Shelly Lubben, ex-pornostar, descrive una tipica giornata di lavoro sul set: «Tanto lavoro, posizioni strane e stressanti, che permettono alle telecamere di riprendere le angolature giuste. È sesso meccanico. Lo facevamo solo per soldi e fama, non mi piaceva per niente, iniziai a odiare il sesso in generale. Spendevo più tempo con una bottiglia di Jack Daniel’s che con i porno attori. Odiavo essere toccata da persone estranee che se ne fregavano altamente di me. Alcune ragazze vomitavano tra una ripresa e l’altra, altre fumavano senza controllo. L’industria del porno vuole farti credere che a noi piace; la verità è che ci sentiamo denigrate». Non cambia nulla anche per il “porno amatoriale”, quando introduci una videocamera (nascosta o no), essa snatura l’intimità e trasforma il rapporto da amore a performance. La realtà dei fatti è che più guardi porno e più sarai insoddisfatto delle “prestazioni” del tuo partner. Il tuo “appetito” per il sesso vero diminuirà mentre aumenterà per quello fantastico e irreale.

La pornografia uccide le donne

Il porno uccide le donne. Il porno ci spinge a vedere le donne come oggetti di piacere e consumo. Navighiamo il web in cerca di quello che ci piace e soddisfa, proprio come in un negozio di scarpe. La donna diviene solo un corpo da categorizzare e classificare. Ignoriamo tutto quello che è sentimento, carattere e mente focalizzandoci solo su forme e prestazioni. Questa cultura “pornificata” ci rende stupidi e inadeguati per una vera relazione. Robert Jenses, nel suo libro “Getting Off”, dichiara che viviamo in una cultura dello stupro. «Il sesso è sexy solo perché gli uomini brutalmente dominano e le donne si sottomettono; il potere è erotizzato». Numerosi studi hanno dimostrato che le persone esposte alla pornografia sono meno sensibili verso le vittime di abusi sessuali. Il porno corrode il tuo modo di pensare. D’altro canto, le donne sono sempre sotto pressione per “competere” con le pornostar. Gli standard di sessualità e bellezza spinti dal porno sono inarrivabili per una donna che studia, lavora o accudisce i suoi figli. Questo ha prodotto in molte donne un odio verso il proprio corpo, problemi alimentari, bassa stima, depressione, ecc. Stiamo insegnando alle nostre ragazze che per essere accettate devono essere sexy, disinibite e aggressive, trasformando l’amore in una sporca performance.

C’è un grosso collegamento tra pornografia e la tratta di esseri umani. Il 70% del traffico umano è generato per scopi sessuali, tante ragazze sono forzate a prostituirsi. Lou Engle, uno dei miei padri spirituali, una volta mi disse che aborto, pornografia e tratta provengono dallo stesso pozzo, bere dell’uno alimenta gli altri due. Una ricerca, su un campione di 854 prostitute in nove nazioni, ha dimostrato che il 50% di loro sono state filmate durante i rapporti a scopi pornografici. Tutti (almeno spero) condannano il traffico umano, ma ogni volta che si accende il PC per guardare pornografia, si alimenta quello che si dice di odiare.

La pornografia uccide la libertà 

Il porno uccide la libertà. Studi neurologici hanno dimostrato che la pornografia crea dipendenza. Il nostro cervello diventa assuefatto e quindi richiede sempre più porno e sempre più estremo per portare all’eccitazione. La maggior parte delle persone con cui ho parlato, non iniziano con porno hard-core estremo, ma piano piano, iniziando da cose molto soft, si sono trovate a guardare cose che “odiavano” alcuni mesi prima. E TUTTI siamo predisposti, fin dall’infanzia, con spettacoli intrisi di immoralità, anche se tecnicamente non pornografici, a cui purtroppo non diamo peso. Il porno promette libertà ma in realtà ti schiavizza. Il porno promette soddisfazione ma richiede delle dosi sempre più pesanti. Il team di ricerca dell’Università di Padova capitanato dal Prof. Carlo Foresta ha rilasciato delle agghiaccianti statistiche riguardo ai giovani e il porno in Italia. Il 78% dei giovani è “navigatore” abituale di siti porno: di questi il 29% qualche volta al mese, il 63% più volte la settimana, l’8% ogni giorno. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista americana International Journal of Adolescent Medicin Health dopo oltre dieci anni di ricerca. Il 10% degli intervistati ha ammesso che dalla pornografia è ormai totalmente dipendente. Il 25% dei giovani che frequentano siti porno abitualmente ha notato un cambiamento drastico nei propri comportamenti sessuali. Le patologie della sessualità che emergono con maggiore frequenza nei frequentatori dei siti a sfondo sessuale, sono un’importante riduzione del desiderio, e un aumento delle eiaculazioni precoci, fino all’impotenza.

Chi ha il coraggio di non chiamarla epidemia?

Antonio Morra

Fonte: Articolo apparso su Notizie ProVita di Settembre 2015, pp. 21-23


FIRMA ANCHE TU

Per la salute delle donne:

per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.