15/03/2014

Unisex: la creazione dell’uomo senza identità

E’ recentemente uscito per i tipi di Arianna Editrice il saggio “Unisex – La creazione dell’uomo senza identità, di cui sono autori Gianluca Marletta ed  Enrica Perucchietti.

Nel testo vengono analizzate le motivazioni e le metodologie con cui alcune potenti lobby occidentali vogliono imporre un’ideologia mondialista “gender“.

Gli autori ricostruiscono le tappe di questo processo senza precedenti, che va  dalle origini dell’Ideologia gender all’omosessualismo militante, dal progressivo sdoganamento della pedofilia all’invenzione del “sesso X”.

Un percorso che ha un fine inquietante: la creazione di un uomo nuovo, un uomo “artificiale“, “senza identità”.

Riportiamo qui di seguito l’intervista ad uno dei due autori: Gianluca Marletta, professore di Lettere, studioso di antropologia ed autore di numerosi saggi di successo.

– Prof. Marletta, stiamo andando verso la creazione di un uomo nuovo, “senza

  identità”?

Prof. Marletta: “Stiamo andando” non è forse l’espressione più esatta: non stiamo andando, ma “ci stanno portando”… non c’è molto di spontaneo in certi processi culturali. Qui c’è semplicemente il gigantesco coinvolgimento di poteri forti, autorità politiche e soprattutto colossi economici che, giorno dopo giorno, spingono verso una “rielaborazione” dell’idea stessa di umanità. Un’umanità che si vuole destrutturata e privata d’ogni forma di identità.

Quello che si cerca di creare è un uomo resettato, quanto più possibilmente privo di punti di riferimento e di sostegno che siano la religione, la famiglia, piuttosto che l’identità sessuale… Per questo motivo, un’ideologia come il “gender”, che propone l’annichilimento dell’identità, una sessualità fluida, ambigua e polimorfa, la negazione del dato oggettivo di natura, è così sostenuta in certi ambienti.

– Come è nata l'”ideologia gender” e quali sono state le tappe di questo progetto che vuole l’annullamento delle differenze?

Prof. Marletta: L’ideologia gender nasce negli Stati Uniti negli anni ’50/’60 ed è, almeno all’inizio, nient’altro che l’ideologia di riferimento di alcuni gruppi di femministe e del nascente movimento omosessualista.

Il “gender” afferma che non esiste un’identità sessuale definita nell’essere umano, ma che i cosiddetti “generi” (maschio, femmina, gay, lesbo, transgender) sono solo altrettante manifestazioni di una sessualità “fluida” e naturalmente “polimorfa” (non é un caso che John Money, il vero padre del “gender”, fosse anche un chirurgo specializzato in operazioni di “cambiamento di sesso”, che lui consigliava ed effettuava anche su pazienti minorenni e persino su bambini).
Rimasta fino agli anni ’70 un’ideologia ”di nicchia”, il “gender” ha cominciato a
colonizzare i “piani alti” della politica americana sotto Bill Clinton e da lì è
entrato all’ONU come ideologia di riferimento delle grandi “chermesse” internazionali sulla salute riproduttiva (non a caso, è in quegli anni che il termine “sesso” viene espunto dai documenti ufficiali e sostituito col termine “genere”).

– Assistiamo oggi ad una campagna socio-antropologica e mediatica finalizzata alla diffusione dell’ideologia gender. Da chi è condotta e con quali strategie?

Prof. Marletta: In Occidente la mobilitazione a favore del “gender” è, al giorno d’oggi, imponente: si tratta di un’operazione di “manipolazione di massa” senza precedenti effettuata con tutti i mezzi messi a disposizione dai media, dalla propaganda e dalla politica.

I grandi finanziatori sono certamente la Fondazione Rockefeller (già grande finanziatrice di tutte le campagne abortiste negli anni ’70/’80), i gruppi legati al magnate George Soros, oltre ad altri grandi trust ed istituti economici del mondo occidentale tra cui Motorola, Kodak, Goldman Sachs, JP Morgan, Fondazione Ford.
A nostro parere, lo scopo di tale mobilitazione senza precedenti si inscrive in
quel progetto di “nuovo ordine mondiale” così caro ai poteri forti occidentali e
che passa necessariamente per un ridimensionamento o dissoluzione delle identità di tipo tradizionale. Distruggere le identità (religiose, umane, sociali) per
creare un perfetto “melting pot”: questo sembrerebbe essere l’obbiettivo di certe “élites”.

– Esistono rapporti tra ideologia gender e pedofilia?

Prof. Marletta: Secondo John Money e gli ideologi del “gender”, la pedofilia è solo un’espressione particolare di una sessualità polimorfa che dev’essere “vissuta a tutti i livelli e a tutte le età” e quindi andrebbe accettata. Che gli attuali promotori del gender non lo dicano in pubblico, credo sia solo per una questione di “opportunità” e perché, dal loro punto di vista, i tempi non sono ancora maturi…
Del resto, per anni in Nordamerica un’organizzazione dichiaratamente pro-pedofila come il NAMBLA (North America Man&Boy Love Association) ha sfilato ai gay pride, e ancor oggi, il più importante circolo di “cultura omosessuale” di Roma è dedicato ad un certo Mario Mieli che nei suoi libri difendeva a spada tratta la pedofilia come “espressione di libertà”.

– Qual è lo scopo del vostro libro?

Prof. Marletta: Purtroppo non quello di diventare milionari …visto che il libro è difficilmente reperibile anche in librerie ben fornite.
Scherzi a parte, il nostro scopo è essenzialmente quello di informare le persone
su un tema di grande attualità sul quale, purtroppo, normalmente si sa ben poco.

E’ necessario comprendere cos’è l’ideologia gender, cosa si ripropone e quali siano
i suoi obbiettivi per capire che tipo di mondo stanno preparando per noi e per
i nostri figli.

Intervista a cura di Anna Fusina

Fonte: Vita Nascente

 

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