21/07/2016

Utero in affitto: orrendo e illegale mercimonio a Roma [video]

Come i nostri Lettori sanno, ProVita si sta occupando del drammatico problema dell’utero in affitto in Italia.

Abbiamo lanciato la campagna di sensibilizzazione #STOPuteroinaffitto, con un documentario – uscirà a breve – esclusivo e di grande impatto, interamente dedicato a questo terribile mercimonio di bambini. Inoltre abbiamo agito legalmente e continuiamo a farlo contro chi cerca clienti in Italia. Nel nostro Paese, infatti, in base alla legge 40/2004, la pratica della maternità surrogata è vietata e punita: «Chiunque realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro».

Il Corriere della sera documenta con un video la violazione della legge di cui aveva parlato la Sergentini all’inizio di giugno e di cui noi abbiamo parlato qui.

Nei primi giorni di giugno, a Roma, in un albergo di lusso, il giornalista Antonio Crispino riesce ad accedere alla riunione in cui Mario Caballero, fondatore dell’agenzia Extraordinary Conceptions, con sede in California, spiega ai convenuti come avere figli con utero in affitto, senza preclusioni di sesso, razza e religione: quanto costa, come vengono scelte e come sono le donne che affitteranno il loro utero e così via. Si assiste alla completa mercificazione di esseri umani; donne e bambini sono considerati alla stregua di prodotti da vendere e comprare.

 dollari_utero-in-affittoCaballero spiega che in Carolina del Nord è stata aperta una nuova sede appositamente per il mercato europeo, che va fatto crescere. Gli affari vanno bene, vi sono grandi progetti di espansione, ma è anche in atto una vera e propria guerra commerciale con i cinesi, che nell’America occidentale stanno monopolizzando il business. Dimostrazione che quanto andiamo dicendo da mesi e mesi sull’utero in affitto non è allarmismo né esagerazione ingiustificata, ma triste, terribile realtà, purtroppo in crescita. 

Tra le tante spiegazioni, l’imprenditore statunitense avvisa i clienti che possono inserire nel contratto ogni particolare utile a farli sentir bene: «Volete, ad esempio, che la madre surrogata da voi scelta stia lontana dai gatti per tutto il tempo della gravidanza? Basta inserirlo nel testo. Volete, come chiedono i cinesi, che faccia l’agopuntura ogni giorno? C’è una clausola anche per questo. Oppure siete convinti, come molti tedeschi, che il parto in acqua sia più sicuro? Lo inserite nel contratto e al momento del parto la mamma surrogata sarà accompagnata in una vasca».

Da notare il ruolo delle psicologhe, che hanno anche il compito di evitare qualunque legame emotivo che possa instaurarsi tra la surrogante ed il bambino che porta in grembo. A tal proposito, l’imprenditore afferma: «Voglio che non lasci spazio all’emotività ma abbia un approccio orientato solo al business, che pensi unicamente a un business…».

Redazione


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