24/07/2019

Eutanasia e suicidio assistito. Il rischio di ritornare ai campi di sterminio

Quando i deportati facevano ingresso nei campi di concentramento nazisti il primo “step” che li aspettava era una rapida valutazione delle loro abilità fisiche. Gli anziani, i malati, i disabili e tutti coloro che non erano considerati adatti al lavoro, dunque, in quanto ritenuti inutili, venivano immediatamente uccisi.

Sarebbero state, infatti, soltanto improduttive bocche da sfamare, tanto valeva farli fuori da subito, secondo la mentalità nazista. È così che rischiano di diventare (ed in parte già lo stanno diventando) gli odierni ospedali, se continuano a dilagare eutanasia e suicidio assistito.

Anche in questo caso, infatti, i soggetti “difettosi”, perché molto anziani, gravemente malati o già in stato terminale, vengono spesso avviati al trapasso, perché la loro vita non è ritenuta degna d’essere vissuta. Un articolo di Life News, in poche battute, ci mostra un caso esemplare a tal proposito.

A Toronto una donna porta in ospedale sua zia di ottantanove anni a causa di una polmonite. Il medico, dopo essersi limitato a dire che l’anziana signora non sarebbe migliorata, in virtù di ciò ha spinto la donna ad accettare che sua zia venisse sedata e fatta morire di fame e di sete.

Ma come si può chiedere qualcosa del genere? Come si può tollerare che una persona venga fatta morire solo perché non le resta molto da vivere? È vero che in certe condizioni si soffre, ma chi conosce il vero valore degli ultimi istanti di una persona? Chi può permettersi di dire “Ora basta, è il momento della morte”?

Ora la donna, dopo aver insistito presso un altro medico, ha ottenuto che sua zia fosse curata e si notano già segni di miglioramento delle sue condizioni, anche se continuano le pressioni dell’ospedale affinché l’anziana signora venga uccisa al più presto. Ci vuole una singolare crudeltà per decidere di fare fuori una persona a tutti i costi, ma una situazione del genere rischia seriamente di diventare “normale”, quanto più vengono abbattuti i paletti legali all’eutanasia ed al suicidio assistito. E quanto più ciò diventa “normale”, tanto più siamo tutti in pericolo.

A settembre il governo italiano dovrà esprimersi sulla proposta di legge del Movimento 5 Stelle proprio sull’eutanasia: abbia ben presente di quale grave responsabilità potrebbe macchiarsi.

Luca Scalise

 

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