03/11/2013

Il New York Times a favore della personalità giuridica dei cani

Il New York Times a favore della personalità giuridica dei cani

Trad. a cura di Giovanni B. Reginato

Il New York Times mi pare essere intenzionato a pubblicare qualsiasi cosa possa denigrare l’eccezionalismo umano. Non molto tempo fa, ad esempio, mandò un pezzo di un docente universitario (ovviamente!) che sosteneva l’esser persona dei legumi.

Oggi tocca ai cani, d’esser stati promossi alla parità morale con gli esseri umani – cosa che starà molto vicina e cara al cuore di molta gente. “Il migliore amico dell’uomo”, spesso è proprio questo. Il che rende la battaglia legale per la personalità del cane ancora più sovversiva.

Gregory Berns, docente universitario (ovviamente!) sostiene che la risonanza magnetica può permettere l’osservazione dell’amore nel cervello di un cane. Non c’è bisogno di una risonanza magnetica per saperlo! Inoltre, ritiene che dovrebbero essere trattati pari pari ai bambini.

Per prima cosa tratta, nei suoi esperimenti, i cani come se fossero in grado di scelte razionali. Da: “Anche i cani sono persone“.

Fin dall’inizio, abbiamo trattato i cani come persone. Abbiamo ottenuto un modulo di consenso, modellato sui moduli di consenso per i bambini, ma firmato dal proprietario del cane. Abbiamo sottolineato che la partecipazione era volontaria, e che il cane aveva il diritto di abbandonare l’esperimento. Abbiamo usato solo metodi di addestramento positivi. Nessuna sedazione. Nessuna restrizione. Se i cani non volevano stare nello scanner della RM, potevano andarsene. Come qualsiasi volontario umano.

Hmm… non proprio un approccio imparziale, no?

Berns ha scoperto che il cervello del suo cane reagisce positivamente al cibo. Non aveva bisogno di una risonanza magnetica per saperlo, comunque!

Poi si avventura in un territorio a rischio:

La capacità di provare emozioni positive, come l’amore e l’attaccamento, vorrebbe dire che i cani hanno un livello di sensibilità paragonabile a quella di un bambino umano. E questa capacità invita a un ripensamento del modo in cui trattiamo i cani.

No. La nostra comprensione di come gli animali sperimentano il mondo ha una ricaduta sui nostri doveri verso di loro e dovrebbe avere a che fare con le leggi sul benessere degli animali. Ma che i cani siano intelligenti e che sperimentino “emozioni positive”, non li rende moralmente equivalenti a un bambino umano. L’eccezionalismo umano riguarda molto più di questo!

Berns scalpita perché i cani ottengano personalità giuridica:

I cani, e probabilmente molti altri animali (specialmente i nostri parenti primati più prossimi), sembrano avere emozioni, proprio come noi. E questo significa che dobbiamo riconsiderare il loro trattamento come proprietà... Se andassimo un passo oltre e concedessimo ai cani diritti personali, gli sarebbe garantita una protezione ulteriore contro lo sfruttamento. Allevamenti di cani, cani da laboratorio e corse di cani sarebbero proibiti per violazione del diritto fondamentale di autodeterminazione di una persona.

I cani non hanno la capacità o la razionalità necessarie all’autodeterminazione. Non è nella loro natura.

Se gli attivisti come Berns ottenessero il loro scopo, non saremmo più in grado di fare dei cani quel benefico uso che ora facciamo – animali domestici, da guardia, soggetti per la ricerca, rilevatori di cancro, cani da assistenza che aiutano le persone con disabilità a condurre una vita più indipendente.

Se i cani avessero personalità giuridica, i loro “custodi” avrebbero l’obbligo di trattarli come fiduciari – ogni singolo interesse percepito del cane verrebbe prima d’ogni altra cosa. Infatti, mantenere i cani come animali domestici sarebbe considerata schiavitù. Uso questo termine intenzionalmente: un giudice federale ha già stabilito che il motivo per cui le orche del Sea World non sono schiave, come sostenuto dal PETA – è che esse non sono persone.

I cani sono alcune delle migliori cose che ci siano sul Pianeta. Dobbiamo loro enorme cura. Abusare dei cani è un terribile errore, una violazione dei doveri umani. Li abbiamo progettati attraverso l’allevamento selettivo per interagire con noi positivamente, come fanno.

I cani diventano ciò che facciamo di loro, con una propria personalità come valore aggiunto. È questa, la gioia. E l’amore? A mucchi! Ma non “sono anch’esse persone”.

Nota di LifeNews.com:

Wesley J. Smith, Juris Doctor, è consulente speciale per il Centro di Bioetica e Cultura, legale di Bioetica, e blogger su: Eccezionalismo umano.

banner Festini

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.