09/05/2017

Aborto a 30 settimane? Si fa, si fa, e senza problemi...

Ad Albuquerque, in Nuovo Messico, si può chiedere l’aborto fino alla fine della gravidanza.

La scorsa settimana, un’indagine sotto copertura dei Priests for Life e dell’associazione Abortion Free New Mexico lo ha dimostrato inoppugnabilmente.

Hanno telefonato alla clinica Southwestern Women’s Options:  “Denise”, una donna di 26 anni ha detto di essere incinta di 30 settimane e che aveva scelto l’aborto: aveva già due figli e il marito aveva appena perso il lavoro. Inizialmente aveva voluto il bambino, ma ora stava mettendo a dura prova le loro finanze e il matrimonio.

Il dipendente della clinica ha chiesto a Denise informazioni sulla gravidanza, sulla sua salute, sulla salute del bambino (Denise ha detto che il bambino godeva di ottima salute...), e poi ha descritto la procedura di aborto: «Noi pratichiamo l’eutanasia sul feto, il primo giorno», ha spiegato. Il giorno dopo «Dilatiamo  la cervice e induciamo  il travaglio», ha continuato il membro dello staff, «Così  si partorisce un feto morto»aborto_CelsiDopo l’aborto, la madre deve stare una settimana a riposo.

Questo dimostra che l’aborto tardivo è legalmente praticato fino al termine della gravidanza, finanziato con i denari dei contribuenti, senza alcun problema di  salute della madre, di stupro o incesto.

Un mese fa, una telefonata analoga ha chiesto e ottenuto senza problemi l’appuntamento per l’aborto di un bambino con sindrome di Down: a 33 settimane di gravidanza. Anche in questo caso lo staff ha spiegato come ottenere il rimborso dalla previdenza sociale (Medicaid).

Pare che il New Mexico sia lo Stato federato più all’avanguardia per l’aborto tardivo.

I bambini sani che nascono a 30 settimane di gravidanza (i settimini), spesso potrebbero sopravvivere anche senza incubatrice.

 

Redazione

Fonte: CBN news, LifeNews


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