E’ già successo con la schiavitù: abolire totalmente ogni legge che permette l’aborto volontario è fattibile. Ed anzi, per alcuni è proprio un obbligo.
Di quest’avviso sono i Vescovi spagnoli che, all’indomani del retro front del primo ministro Mariano Rajoy, sferrano un duro attacco al premier.
Juan Antonio Reigh Plà, Vescovo di Alcalà e presidente della commissione episcopale Famiglia e Vita della Conferenza episcopale spagnola, non usa mezze parole, arriva a paragonare Rajoy ad Erode oppure a Giuda che ha venduto Gesù per 30 denari”.
Il premier, secondo Reig Plà, non solo ha definito “sensato” mantenere il diritto all’aborto , “cioè il diritto ad uccidere un innocente non nato”, ma ha anche “mancato di dire la verità, perché, sebbene il suo partito abbia la maggioranza assoluta in Parlamento, questo non gli ha impedito di affermare che non c’era consenso, motivazione che non ha usato per altre leggi o riforme infinitamente meno importanti.”
Il problema che si pone è, quindi, trovare un interlocutore politico che possa farsi carico di queste battaglie in quanto, come ha avuto modo di dichiarare il Vescovo di San Sebastian José Ignacio Munilla, “non esiste attualmente alcun partito in grado di rappresentare l’elettorato cattolico”.
Per supplire a questa mancanza, secondo Reig Plà, sarebbe necessario ripartire da un nuovo inizio e “suscitare una risposta civile organizzata e capace di mobilizzare le coscienze; fare un appello per promuovere iniziative politiche che facciano sua, integralmente, la Dottrina Sociale della Chiesa e studiare una strada per rigenerare i partiti politici“.
I Vescovi spagnoli si appellano alle coscienze dei loro credenti perché abolire l’ aborto è possibile.
E non solo in Spagna.
Marika Poletti
