La presidente dell’associazione Womens Right Without Frontiers e il Deputato Chris Smith da tempo affrontano il tema dell’ aborto selettivo contro le bambine che, in Cina, si aggiunge al dramma della politica del figlio unico.
Reggie Littlejohn ha illustrato in un convegno a Washington delle statistiche strazianti: il Partito Comunista cinese si vanta di aver impedito la nascita di 400 milioni di vite grazie alle politiche di controllo della natalità: più della somma degli abitanti degli Stati Uniti e del Canada sono stati uccisi con l’ aborto di Stato.
Del resto, ricorda la Presidente di WRWF, “il segno distintivo dei regimi comunisti è in tempo di pace uccidere i propri cittadini.” E in particolare le donne: massacrate non solo con l’ aborto selettivo e con le tragiche conseguenze dell’aborto coatto, ma anche per la nefasta incidenza del cancro al seno.
“Questa è una guerra contro le donne.”
Tra tutti i politici statunitensi, probabilmente il più impegnato nella battaglia di verità e per la Vita rispetto alla situazione in cui versa la Cina è il Deputato Chris Smith, presidente di più di 50 audizioni del Congresso in materia.
Viene ricordato spesso in queste occasioni un vecchio adagio del mondo cinese: “La tua casa è un castello e non sarò consentito nemmeno ad un Re di entrare senza il permesso del proprietario.” Ora però ci troviamo di fronte ad una situazione in cui il Governo entra prepotentemente anche nelle camere da letto: dispensa lui il permesso di fare figli (anche per il primo figlio ci vuole il permesso!), dispone del corpo dei suoi cittadini, strappando il figlio dal grembo materno, uccidendolo sotto gli occhi della madre.
La discrasia tra il sentito comune e quanto il regime impone dimostra meglio di ogni altra cosa che il Partito Comunista non rappresenta la Cina e soprattutto non rappresenta i cinesi.
Redazione
Fonte: WRWF
