Se in Oregon l’aborto è ora gratuito sempre e comunque, anche per gli immigrati irregolari, in Texas il Governatore Greg Abbott ha promulgato una legge che vieta il finanziamento dell’aborto con i denari dei contribuenti anche attraverso le compagnie di assicurazione sanitaria.
L’House Bill 214 (HB 214) è una parte importante del programma pro-vita del governatore che è stato sostenuto dal Senatore Brandon Creighton e dal Deputato John Smithee.
La legge federale (ACA) prevede che gli Stati possano scegliere di escludere l’aborto dalla copertura assicurativa obbligatoria e 25 stati federati, la metà degli USA, lo hanno già fatto.
I texani, saranno comunque liberi di stilare polizze assicurative che li coprano anche in caso di aborto.
Mutatis mutandis, è un po’ come se il nostro Servizio Sanitario Nazionale smettesse di fornire aborto gratis a tutti sempre (anche a donne ricche o ricchissime), e invece imponesse un ticket per chi chiede l’aborto, che copre il costo del servizio.
Se a questo mondo ci fosse un po’ di giustizia, considerando che il SSN non passa prestazioni necessarie e costose “perché c’è la crisi”, dovrebbe essere così. Tanto per fare un esempio, la fisioterapia – necessaria e urgente – con relative iniezioni nell’articolazione di cortisone e di acido ialuronico (che costano un centinaio di euro l’una), il contribuente medio se le paga da sé. E sono prestazioni che servono a curare.
L’aborto (e anche la fecondazione artificiale) che non cura proprio niente, anzi ammazza un bambino e crea un sacco di problemi fisici e psichici alla madre, è gratis sempre e comunque, cioè è pagato anche da chi non vorrebbe essere parte in causa nel fare del male a donne e bambini.
Si può fare, sì, obiezione di coscienza al finanziamento dell’aborto, per esempio sul bollo dell’auto. Ma se fossimo in un Pese dove la legge è anzi tutto giustizia, è la 194 che dovrebbe cambiare.
Anzi, per dirla tutta, dovrebbe proprio sparire.
Redazione
Fonte: LifeNews
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