20/06/2016

Aborto: il Consiglio d’Europa rimprovera la Polonia

La Polonia deve spalancare le porte ad aborto, educazione sessuale e contraccezione. Tutte “conquiste” ancora troppo limitate.

A chiederlo è il Consiglio d’Europa, per bocca del commissario preposto ai diritti umani, Nils Muižnieks. Il quale ha redatto un rapporto, presentato alla stampa nei giorni scorsi, per dire in buona sostanza che senza aborto, educazione sessuale (leggasi sessualizzazione precoce e indottrinamento gender) e contraccezione libera la Polonia non può dirsi un Paese civile. Non solo. Addirittura non può nemmeno essere considerato uno Stato di diritto, perché viola i diritti umani fondamentali!

Le pressioni internazionali sul governo di Varsavia – guidato dal partito di destra PiS, profondamente radicato nei valori cristiani e che da alcuni mesi sta pensando, con l’appoggio dei vescovi e di moltissimi cittadini, di vietare totalmente l’aborto – si fanno sempre più consistenti e minacciose. La scusa è difendere lo Stato di diritto e le libertà fondamentali, ma in realtà ciò che vediamo è la limitazione della sovranità nazionale e l’imposizione dell’ideologia mondialista e mortifera promossa dai poteri forti dell’alta finanza mondiale.

Il Consiglio d’Europa chiede quindi all’esecutivo polacco di cambiare rotta. Per i tutori dei diritti umani evidentemente difendere la vita dal concepimento è un crimine, mentre uccidere i bambini nel ventre materno con l’aborto è un segno di progresso e di libertà. L’omicidio dei propri figli sarebbe ancora troppo limitato (la legge attuale lo permette “solo” in caso di pericolo per la vita o la salute della mamma, di stupro o di grave malattia o malformazione del bimbo)... E del resto questo è quanto pensa anche la Corte Europea dei Diritti Umani, che lo ha ribadito in tre sentenze di condanna alla Polonia.

Così come, sempre secondo il pronunciamento del Consiglio d’Europa, vi sono troppi vincoli in materia di contraccezione e infatti a scuola non non si insegna ai bambini come poter applicare il controllo delle nascite. Con buona pace della libertà di educazione, che è un diritto fondamentale dei genitori, lo Stato dovrebbe imporre per legge l’ideologia malthusiana.

Di fronte a queste prepotenze, l’istituto Ordo Iuris – che sta lavorando all’abrogazione totale dell’aborto e ha già raccolto oltre 100mila firme che saranno presentate al Parlamento – fa notare che la dicitura (sempre la solita!) di “salute e diritti sessuali e riproduttivi”, utilizzata dal Consiglio d’Europa, in realtà non esiste nel diritto internazionale e dunque non vi sono margini per condannare la Polonia.

Da notare che Muižnieks, nel novembre 2014, ha rifiutato di affrontare il tema della pratica, anche in Europa, dell’infanticidio. Come documentato dall’European Center for Law and Justice, infatti, succede che i bambini sopravvissuti ad un aborto vengano uccisi per soffocamento o con iniezioni letali. Ma il commissario ha dichiarato che il problema non rientra tra le sue competenze...

Capito con chi abbiamo a che fare?

Redazione

Fonte: LifeSiteNews


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