03/05/2018

Aborto: in Iowa e Minnesota progressi per la vita

A febbraio ci chiedevamo se lo stato federato dello Iowa avrebbe finalizzato l’approvazione della legge pro vita che vieta l’aborto da quando si percepisce il battito il cuore del bambino, approvata allora al Senato: ebbene siamo lieti di apprendere che la proposta è stata approvata anche alla Camera.

Ora manca la firma del governatore Kim Reynolds, che si è in passato dichiarato «al 100% a favore della vita».

Il disegno di legge richiede ai medici abortisti di testare il battito del cuore del nascituro prima di eseguire un aborto. Se viene rilevato un battito cardiaco, l’aborto è vietato tranne nei casi di emergenza medica, stupro, incesto o anomalie fetali ritenute “incompatibili” con la vita.

Poiché il battito del cuore di un nascituro è rilevabile già a sei settimane di gravidanza, il disegno di legge vieterebbe quasi tutti gli aborti in Iowa, e metterà perciò in discussione ciò che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito in merito all’aborto a Roe vs Wade  nel 1973.

Ma la scienza e la tecnologia sono progredite in modo significativo dal 1973, quindi è ora che la Corte Suprema faccia il punto sulla questione della vita, dicono i prolife che hanno sostenuto la proposta di legge in questione.

Gli stesi prolife sanno bene che una legge del genere non sopravviverebbe ai colpi delle sentenze  dei tribunali che prevalentemente sono orientati pro morte. Anche alla Corte Suprema, attualmente, solo quattro dei nove giudici potrebbero sostenere una legge sul battito cardiaco o rovesciare la sentenza Roe.

Leggi analoghe approvate in Nord Dakota e l’Arkansas diversi anni fa sono state abbattute dai  tribunali federali. È importante però che dalla società civile e ora anche dai parlamenti degli Stati federati giungano pressanti le istanze prolife: solo così, prima o poi , esse arriveranno anche fino ai più alti gradi della magistratura.

Minnesota per la vita!

Anche il Minnesota, intanto, si aggiunge agli stati (sono ormai circa la metà degli stati federati) che hanno rivisto le norme sul consenso informato delle donne prima dell’aborto: il Senato ha approvato  con voto bi-partisan una legge che obbliga i medici a fornire informazioni veritiere e complete prima dell’aborto, dando loro la possibilità di  vedere l’ ecografia prima di un aborto e mentre viene eseguito, cosa che finora le strutture che praticano l’aborto non fanno mai.

Queste norme, in nome del diritto delle donne al consenso informato, sono appprvate spesso anche da coloro che si dichiarano pro choice: in Italia, invece, c’è una spessa coltre di disinformazione che pesa sulle donne che si apprestano a un gesto così grave e tragico. Per questo bisogna firmare e far firmare la nostra petizione...

Redazione

Fonte: LifeNews

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