18/08/2017

Aborto: in Polonia parte la battaglia per salvare i bambini malati

La guerra contro l’aborto in Polonia non si ferma.

Anzi, nonostante la sconfitta dello scorso anno – quando purtroppo è naufragato il tentativo di abrogare totalmente l’attuale legislazione abortista – le associazioni a difesa del diritto alla vita rilanciano.

Proprio ieri, 17 agosto, la Polish Life and Family Foundation, rappresentata dalla signora Kaja Godek e CitizenGo Polonia, guidata dalla signora Magdalena Korzekwa-Kaliszuk, hanno pubblicamente chiamato i cittadini polacchi a chiedere al Parlamento di accogliere l’iniziativa legislativa popolare che mira a dichiarare illegale l’aborto dovuto a malattia o disabilità del bambino.  

In effetti, in Polonia il 96% degli aborti legali è dovuto proprio a questa specifica causale. Nel 2015, su 1044 aborti legali, ben 1000 sono stati motivati da malattia o disabilità del nascituro. E in questi casi il bambino viene ucciso alla quarta, alla quinta oppure addirittura alla sesta settimana di gravidanza. I dati dicono pure che sono i piccoli cui è diagnosticata la sindrome di Down o la sindrome di Turner il gruppo più esposto all’aborto. 

Ora sono state avviate tutte le pratiche per dare inizio all’iter di questa legge di iniziativa popolare. Una volta completate le procedure burocratiche per registrarla, le varie associazioni avranno tre mesi di tempo per raccogliere 100.000 firme che serviranno a far sì che il Parlamento prenda in considerazione la proposta.

Pur essendo un’iniziativa laica, la Conferenza episcopale polacca vi ha aderito con entusiasmo e forza in un documento diffuso lo scorso mese di giugno.

Finora il governo polacco ha dimostrato attenzione e sensibilità verso la causa della vita e ha attuato politiche favorevoli alla natalità e al sostegno alla famiglia.

E se non vi è stato abbastanza coraggio per l’abrogazione totale dell’aborto (specie a causa del tradimento dei vescovi, purtroppo va riconosciuto), su questo specifico punto vi sono buone probabilità che si possa conseguire una vittoria.

D’altra parte, nella situazione attuale, la cosiddetta strategia del carciofo (cioè procedere step by step, per conseguir e poi l’obiettivo ultimo  del divieto di aborto) sembra la più praticabile.

Redazione


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