02/07/2016

Aborto: la Corte Suprema del Messico difende la vita

Dal Messico arriva una grande vittoria della vita e contro l’aborto.

Nonostante i tentativi da parte del governo di legalizzare l’omicidio dei bambini (e di favorire la loro perversione attraverso lo pseudo-matrimonio gay, l’adozione per coppie dello stesso sesso e l’ideologia gender a scuola), la Corte Suprema ha ribadito la difesa del diritto alla vita sin dal concepimento.

Nei giorni scorsi gli alti giudici della prima sezione (tre contro uno) hanno respinto il progetto di legge del ministro Arturo Zaldívar, che voleva rendere incostituzionale il divieto di aborto attualmente in vigore nel Paese.

Con questa sentenza, vengono così difesi gli articoli 332 3 334 del Codice penale federale, in base ai quali è prevista una pena fino a cinque anni di carcere per le donne che abortiscono volontariamente. È logico: se è vero, come è vero, che l’aborto è l’omicidio di un bambino innocente, allora ne consegue che una delle pene possa essere la galera. Anche per i medici che si prestano al massacro.

Se la proposta di Zaldívar avesse ricevuto l’approvazione della Corte Suprema messicana, l’aborto sarebbe stato depenalizzato in tutto il Paese, a prescindere dalle legislazioni particolari dei vari Stati federali.

Oltretutto, come ha osservato il ministro Piña Hernandez, il provvedimento sarebbe stato alquanto inutile, visto che le norme locali purtroppo consentono già l’aborto nei casi di stupro, di pericolo di vita per la madre e addirittura di “imprudenza” della donna... Lo scopo quindi, era in realtà una liberalizzazione totale dell’omicidio. Il che contrasta nettamente con il pensiero di gran parte del popolo messicano, che in massa scende in piazza a marciare per la vita e la famiglia.

Come in questo caso. Diversi militanti pro-vita hanno infatti manifestato davanti alla Corte Suprema per chiedere la difesa dei non nati e delle donne in gravidanza. Per sensibilizzare i giudici (e l’opinione pubblica), le associazioni hanno amplificato di diecimila volte il battito cardiaco di un bambino alla decima settimana di gestazione: nella pancia della mamma c’è una persona umana e vivente, non un grumo di cellule, né un essere indefinito!

Redazione

Fonte: Actuall


DONA IL TUO IL 5×1000 A PROVITA! Compila il modulo 730, il CUD oppure il Modello Unico e nel riquadro “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale e delle associazioni di promozione sociale” indica il codice fiscale di ProVita94040860226. GRAZIE!

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.