23/05/2019

Aborto: passi avanti per la vita in Missouri

Alcuni giorni fa, l’Alabama ha varato una legge che vieta severamente l’aborto in quasi tutti i casi, eccetto quelli in cui è a rischio la salute fisica della donna.

Apprendiamo oggi – come leggiamo sul Post – che il Senato del Missouri, a maggioranza repubblicana, ha approvato una legge che vieta di abortire dopo l’ottava settimana di gravidanza, salvo i casi di emergenza medica e senza alcuna eccezione, invece, per i casi di incesto o di stupro. Spiega l’articolo: «La legge è passata con 24 voti a favore e 10 contrari e ora verrà votata alla Camera, a maggioranza Repubblicana; se passerà mancherà solo la firma del governatore Repubblicano Mike Parson, che è favorevole».

Se, dunque, la legge sarà approvata, nessun medico potrà più procurare aborti dopo le otto settimane di gravidanza. Diversamente, potrebbero essere condannati a 15 anni di reclusione. E pensare che il precedente limite legale per l’aborto erano 22 settimane di gestazione, età in cui, come abbiamo mostrato in più casi (ad esempio, la neonata più piccola del mondo), molti bambini che nascono prematuri sopravvivono sani al parto.

Il Missouri si inserisce, così, tra quei 16 Stati americani (su 50 in totale) che solo negli ultimi mesi hanno ristretto i margini di legalità dell’aborto. Un fenomeno decisamente in crescita, quello che si sta verificando negli Stati Uniti, come in crescita è il numero stesso di coloro che in America si dicono pro life (e abbiamo mostrato dettagliatamente le diverse statistiche a prova di ciò). Un dato, questo, molto importante e che speriamo stimoli sempre più riflessioni sull’umanità del concepito e sulla necessità di difendere la sua vita.

In ultima analisi, però, ritengo si debba ricordare che leggi come queste non sono a beneficio solo del bambino non nato, ma anche della sua mamma. In pochi sanno quanto gravi siano le possibili conseguenze dell’aborto volontario sulla salute fisica e psichica della donna. E questo perché alla propaganda abortista, che dice tanto di essere “per la libertà delle donne”, non conviene mostrare a queste ultime la verità sull’aborto. Ma non v’è mai scelta consapevole senza una corretta e completa informazione. Ecco perché leggi come quelle citate vengono tacciate d’esser “contro la donna”, pur, in realtà, non essendolo affatto.

Nell’attesa di ulteriori aggiornamenti circa l’approvazione di questa legge anche dalla Camera e dal governatore Parson, auspichiamo il moltiplicarsi di queste piccoli, sicuramente insufficienti, ma importanti segnali pro life.

Luca Scalise

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