11/06/2016

Aborto – Prevenirlo si può: si diffonda la cultura prolife

Dal 1° novembre in Oklahoma inizierà una campagna prolife organizzata dallo Stato. Avrà un impatto davvero controcorrente oggigiorno, specialmente per l’amministrazione USA: sarà tesa a prevenire l’aborto attraverso una corretta informazione.

Il governatore dell’Oklahoma, Mary Fallin, ha firmato “The Humanity of the Unborn Child Act” con l’obiettivo di creare le premesse culturali per una “una società libera dall’aborto”.

La nuova legge richiede al Dipartimento di Stato della Salute di produrre e distribuire materiale educativo e informativo sullo sviluppo dei bambini in grembo e organizzare e promuovere sul suo sito web un elenco completo di agenzie e strutture che aiutano le donne durante la gravidanza e in vista del parto. Il materiale deve essere orientato verso il sostegno delle donne in difficoltà e deve promuovendo l’adozione, invece dell’aborto.

Il sito web del Dipartimento della Salute dovrà lanciare questo messaggio: «Ci sono molti enti pubblici e privati ​​disposti ad aiutarti a portare a termine la gravidanza, a sostenere te e il tuo bambino dopo che sarà nato, se scegli  di tenerlo; oppure  trovano per lui o lei una famiglia adottiva. Lo Stato dell’Oklahoma ti aiuta concretamente a trovarne una nel caso la tua gravidanza sia indesiderata o imprevista».

Il Dipartimento della Salute dovrà anche creare materiali divulgativi per fornire accurate informazioni scientificamente verificabili relativamente all’inizio della gravidanza, fin dalla fecondazione. Il materiale dovrà mostrare le immagini dello sviluppo dell’embrione e spiegare in  modo chiaro e oggettivo la verità, cioè che l’aborto uccide un essere umano vivente.

Inoltre, la nuova legge richiede al Dipartimento della Pubblica Istruzione di collaborare, creando un programma idoneo a far conoscere lo sviluppo del bambino in grembo, fin dalle primissime fasi, nelle scuole superiori dello Stato.

La legge, infine, vieta alle strutture che dipendono dallo Stato di fare propaganda agli enti e alle cliniche che forniscono l’aborto.

Redazione


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