06/07/2016

Aborto – Proposta legge pro vita in Polonia. E anche in Olanda?

Buone notizie sul fronte dell’aborto dalla Polonia. Ma anche dall’Olanda?

In Polonia, è stata presentata la proposta di legge per la protezione della vita di tutti gli esseri umani, non solo dopo la nascita, ma anche prima.

Sono state raccolte più di mezzo milione di firme (erano 450 000 quelle necessarie per  avviare procedura legislativa).

Si tratta di un notevole successo, considerando che il disegno di legge è avversato – oltre che dai cultori della morte favorevoli all’aborto tout court – anche da una parte delle associazioni pro life: chi semina zizzania è sempre all’opera.

Se la metà dell’energia con la quale questi si sono impegnati ad avversare il disegno di legge fosse stata diretta in suo sostegno, si sarebbe raccolto ben più di un milione di firme, sostengono i nostri contatti in Polonia.

La notizia che  viene dall’Olanda, Paese cui possono essere dati molti aggettivi, ma certamente non “pro life”, a noi non sembra un grande passo avanti per la vita.

Il Ministro olandese della Sanità ha annunciato che invierà una proposta di legge al Parlamento olandese che da un lato consente anche ai medici di famiglia di prescrivere la pillola che induce l’aborto nelle prime settimane di gravidanza (una sorta di RU486), ma dall’altro limita la prescrizione a 6 – anziche 9 – settimane e chiede che i medici che prescrivono tale farmaco abbiano una apposita licenza governativa e rendano il conto delle pillole abortive prescritte e degli esiti.

La cosa ha suscitato le ire di  Women on Waves e della Fondazione Clara Wichmann che, insieme ad alcune associazioni di medici, hanno presentato una denuncia  contro il Ministero della Salute [Women on Waves fornisce aborto in pillole e non nei Paesi dove è vietato o limitato...].

Considerando la cosa nell’insieme ci viene il legittimo dubbio che le cautele contenute nella proposta di legge olandese siano indirizzate non a limitare l’aborto, ma solo alla tutela della salute delle donne che assumono medicinali oggettivamente molto pericolosi: se inducono l’aborto, non saranno certo un toccasana per la salute della madre, no? Ci vuole una laurea in medicina per capirlo?

Nella proposta del ministro olandese, ci sembra non ci sia proprio alcun interesse per la vita del nascituro: la pillola che oggi è disponibile solo nelle strutture ospedaliere sarà fornita anche dai medici di famiglia...

Questo, però, la dice lunga sullo spirito mortifero che anima le associazioni come Women on Waves: sono talmente accecate dal desiderio di morte (che mascherano da istanze libertarie) che non hanno per niente a cuore la salute delle donne che loro dicono di voler liberare.

E intanto i bambini continuano ad essere ammazzati.

Redazione


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