26/04/2015

Aborto sesso-selettivo: in Cina le bambine “vanno a ruba”

La foto di ChenYen e della sua figliola, ammanettati all’aeroporto internazionale di Pechino, è divenuta virale in internet: è una delle conseguenze dell’aborto sesso-selettivo in Cina, la cui portata nefasta è stata amplificata in modo esponenziale dalla crudele politica del figlio unico del regime.

In altre occasioni abbiamo avuto modo di spiegare che in Cina anche per fare il primo figlio è necessario ottenere un permesso governativo: chi concepisce senza permesso incorre in sanzioni abnormi: aborto forzato,  sterilizzazione coatta, distruzione della casa, multe esorbitanti (cifre che superano di molto il salario medio che una persona percepisce in 12 mesi...).

Uno degli effetti nefasti di questo controllo delle nascite è stata la scomparsa di milioni e milioni di bambine: data la “necessità” – per antica tradizione millenaria – di un figlio maschio per continuare la famiglia, il nome ecc., data la difficoltà di ottenere un permesso di nascita, le bambine hanno poche chance di vedere la luce. Sicché da quasi quarant’anni, nascono sistematicamente circa 140 maschietti ogni 100 femminucce.

Ciò comporta una penuria di donne, oggi, in Cina, che noi in Occidente stentiamo ad immaginare.

Bludental

I cinesi non trovano moglie: la tratta di donne e bambine ha assunto proporzioni molto preoccupanti. Le donne vengono “comprate” dal Vietnam o dalla Cambogia, spesso le bambine vengono “date in sposa” (= vendute) in tenera età a chi vuole assicurarsi una moglie e una famiglia.

Ecco che, allora, in aeroporto e negli altri luoghi affollati, accanto al solito cartello tipo “Attenti al portafoglio”, per mettere in guardia dai borseggiatori, appare la scritta “Attenti alle bambine”: le bande di criminali si procurano la merce “rara” anche strappandola di mano ai parenti...

Quindi il signor ChenYen si è ammanettato a sua figlia, perché ci tiene molto, e non vuole rischiare di perderla.

Per saperne di più si veda il sito di Reggie Littlejohn, Women’s Rights Without Froniers.

Francesca Romana Poleggi

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