40 Giorni per la Vita , nel Regno Unito, fa un bilancio delle sue ultime campagne di testimonianza e preghiera affinché cessi l’orrenda pratica dell’aborto.
I volontari dell’associazione si riuniscono in preghiera in prossimità delle cliniche dove si pratica l’aborto. Alcuni di loro distribuiscono materiale informativo e parlano con le persone che chiedono spiegazioni, consulenza e – spesso – aiuto.
Da ultimo a Birmingham, sono stati salvati nove bambini, durante la più recente campagna.
A Glasgow, fuori del Queen Elizabeth Hospital, un ospedale che ha speso un quarto di un milione di sterline per far causa a due ostetriche che avevano sollevato obiezione di coscienza all’aborto, i volontari di 40 Giorni per la Vita, hanno raccolto la simpatia dei passanti: finalmente anche in Scozia c’è qualche testimonianza per la vita e per la libertà.
In Galles, le veglie di preghiera sono state sempre disturbate dalle aggressione dei contro-manifestanti. Ma quest’anno, i volontari sono stati avvicinati da un uomo che si è scusato per aver in passato contribuito a tanta violenza e ha incoraggiato le persone riunite in preghiera a non mollare. L’uomo ha detto che tre dei suoi figli erano stati abortiti, e il suo comportamento aggressivo era una reazione al dolore che sentiva e non voleva riconoscere. Ora aveva cominciato un percorso di guarigione per la sindrome post aborto.
Anche a Nottingham ci sono state un sacco contestazioni da parte degli abortisti, ma sono state compensate dal sostegno di persone che hanno detto d’essere state felici di vegliare per un poco insieme con il gruppo pro-life.
Il Vescovo Patrick McKinney, sostenendo la campagna, ha invitato i volontari a pregare sempre mostrando compassione e gentilezza per ogni persona che entra ed esce dalla clinica e per tutti coloro che vi lavorano.
La maggior parte dei bambini è salvata quando i volontari convincono le donne che entrano nella clinica a farsi mostrare l’ecografia.
Infine, a Leamington Spa, dopo 40 Giorni per la Vita, il British Pregnancy Advisory Service, una nota clinica che forniva aborto – l’unica della città – ha chiuso i battenti per sempre senza alcuna spiegazione.
Redazione
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