25/07/2018

Aborto: vige una censura dell’umanità del concepito

Quando c’è un’occasione per riflettere sul fatto che un bambino è un bambino anche prima della nascita, cioè che fin dal concepimento quell’esserino nel grembo materno è lo stesso che poi sarà neonato, adolescente, adulto e anziano, e quando allora si potrebbe ragionare sul fatto che con l’aborto si uccide un essere umano (piccolo e indifeso), i cultori della morte vanno in fibrillazione.

Come davano fastidio i nostri  manifesti e i nostri camion vela, così una pubblicità come quella che potete vedere qui sotto, in America è risultata del tutto insopportabile

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Allo stesso modo, a una fiera/festa della famiglia a Londra, il Lambeth Country Show, uno stand pro life (che non si proponeva di “combattere l’aborto”, né esprimeva alcun giudizio sull’aborto... anzi, l’aborto non lo nominava proprio: mostrava – come si evince dall’immagine in evidenza all’articolo – solo foto di bambini nel grembo materno, modelli fetali e informazioni sulla gravidanza e sul supporto genitoriale), è stato smontato e rimosso nella notte fra il sabato e la domenica, in quanto considerato “inappropriato” e andava “contro i valori” del consiglio del Lambeth. Ecco quindi che gli organizzatori hanno smontato lo stand nonostante avesse ricevuto preventivamente tutte le autorizzazioni necessarie e avesse pagato la tassa richiesta.

Ci domandiamo: perché questa paura nei confronti di un essere umano piccolo, piccolo? Perché questa censura dell’evidenza?

Redazione

Fonti: LifeNews 1LifeNews 2

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