10/05/2019

Alabama, si va verso il reato di aborto

In Alabama, stato a guida repubblicana, è stata varata una delle proposte di legge più chiare e severe del Paese in materia di aborto che mette al bando quasi tutte le forme di interruzione di gravidanza, tranne quelle che prevedono un grave rischio per la salute della donna (non è contemplata la “salute mentale ed emotiva” perché spesso all’interno di questa casistica rientrano le situazioni più disparate che non fanno che allargare a macchia d’olio il ricorso all’aborto anche laddove si potrebbe evitare).

Come riporta il disegno di legge in questione l’“Alabama Human Life Protection Act”, abortire diventa «un crimine di classe A e tentare l’aborto un crimine di classe C», in qualunque fase della gravidanza. Gli abortisti, infatti, verrebbero puniti con la reclusione (fino a 10 anni) e una multa fino a 15.000 dollari. Il testo è ora al vaglio del governatore dell’Alabama, Kay Ivey, e se dovesse essere firmato potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema.

«Con stati liberali come New York che si affrettano ad approvare gli aborti radicali di fine gravidanza e post-nascita, il passaggio di questo disegno di legge rifletterà le credenze conservatrici, i principi e i desideri dei cittadini dell’Alabama mentre, allo stesso tempo, fornirà un veicolo per rivisitare la decisione Roe v. Wade costituzionalmente imperfetta», ha dichiarato il rappresentante repubblicano, Terri Collins, promotore del progetto.

Infatti misure come la legge dell’Alabama e i vari divieti di aborto introdotti o emanati nell’ultimo anno fanno parte di una più ampia strategia per sfidare apertamente la validità della Roe vs Wade, la sentenza del 1973 che sancì il diritto della donna all’aborto per il primo semestre di gravidanza “per qualunque motivo”, e per il terzo trimestre solo per ragioni di salute. La speranza è che la Corte Suprema degli Stati Uniti la riesamini ristabilendo la libertà degli elettori di decidere a pieno su una questione così delicata e che riguarda così da vicino la vita dei cittadini stessi.

Manuela Antonacci

Fonte: LifeSiteNews

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