14/11/2018

Anche l’Irlanda perde la cultura della vita

Anche l’Irlanda purtroppo si appresta a introdurre una legge rivolta a favorire l’aborto, dopo che il referendum popolare ha portato all’abrogazione dell’ottavo emendamento che lo dichiarava illegale: una legge introdotta nei primi anni Ottanta, con tanto di consenso popolare, che di fatto sanciva che il diritto alla vita del nascituro era equiparato in tutto e per tutto al diritto alla vita della madre. Ora si sta predisponendo un testo di legge che regoli di fatto l’interruzione di gravidanza nel Paese e come sempre avviene in questi casi, l’orientamento prevalente sembra essere quello di incentivare, e non frenare, il ricorso all’aborto. Così, per l’ennesima volta, il riconoscimento dell’aborto si rivela per ciò che è in realtà: uno “strumento di morte”.

Lo Stato si mostra interessato a fare il possibile perché la donna possa interrompere la gravidanza, anziché portarla avanti scoraggiando il ricorso alla pratica abortiva. Ecco quindi che una linea di assistenza pubblica fornirà i nomi dei medici non obiettori nella località in cui la madre deciderà di abortire. In pratica sarà indirizzata “sul sicuro”, ossia verso quei medici che non faranno obiezioni al suo desiderio, in modo da non correre alcun rischio di essere dissuasa. Louise O’Reilly , membro della commissione che in questi giorni sta discutendo gli emendamenti al testo di legge, ha dichiarato che «la legge avrà raggiunto il suo scopo solo se diminuirà il numero di donne costrette a recarsi all’estero per abortire».

È questo ciò che alla fine conta? Come quando in Italia l’argomento principale sollevato in favore dell’aborto sembrava unicamente quello di dover “uscire dalla clandestinità”? Come se uccidere una vita nel grembo materno possa essere una questione di “legalità” o di “ordine pubblico”? La stessa mentalità sembra ispirare ora l’Irlanda, l’unico Paese europeo dove ancora resisteva una cultura della vita posta al di sopra di qualsiasi interesse individualistico o di puro egoismo.

Americo Mascarucci

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