24/08/2015

Anticoncezionali a 12 anni, senza consenso dei genitori

Nel Regno Unito, a una minorenne su 20 vengono prescritti anticoncezionali (la pillola) all’insaputa dei genitori.

LifeNews riferisce che ben 75.000 ragazze al di sotto dei sedici anni, e fino a dodici (o meno?), fanno regolare uso di pillola senza che i genitori ne sappiano niente.

Il Daily Mail sostiene che in 10 anni il numero di dette fanciulle è aumentato del 50%.

Il fatto che i medici non siano tenuti ad avvisare i genitori, in caso di ragazzine così giovani, è secondo il gruppo prolife “Society for the Protection of Unborn Children (SPUC)” una forma di disinteresse e scarsa tutela per loro stesse.

Le ragazzine, infatti, sono spesso poco informate, esposte agli effetti collaterali di cui non sanno nulla (e di cui gli stessi ricercatori sanno poco). Inoltre – sentendosi “protette” moltiplicano i comportamenti a rischio, i rapporti promiscui, e contraggono e diffondono con molta facilità le malattie sessualmente trasmissibili.

I genitori sono responsabili dei figli minorenni. Hanno il dovere di preoccuparsi della loro salute, anche della cosiddetta “salute sessuale e riproduttiva”. La mentalità che i genitori debbano essere visti come cerberi che negano la libertà ai figli è sbagliata.

E’ vero che anche i genitori commettono errori, ma nella gran parte dei casi, natura vuole che il rapporto affettivo che li lega ai figli gli consente di agire al meglio per il loro bene. La mentalità che i genitori debbano necessariamente essere “nemici” dei ragazzi, è un retaggio della lotta per abbattere “l’autorità”, e soprattutto l’autorità dei più anziani, nella famiglia, di moda sessantottina. Certamente una componente di quelle “gender theories” che oggi ispirano le risoluzioni europee,  e le dichiarazioni d’intenti delle agenzie dell’ONU.

BludentalIntanto le statistiche dicono che nel Regno Unito la clamidia, la gonorrea e l’erpes si vanno propagando a macchia d’olio. Sono diffusi a livelli inaccettabili.

Incoraggiare l’attività sessuale in giovanissima età, innesca meccanismi perversi che facilmente degenerano in atti violenti (anche da parte di adulti, ai confini con la pedofilia) di cui vittime alla fine sono proprio quelle ragazzine che avrebbero dovuto essere “liberate” , “emancipate” dalla pillola anticoncezionale.

Inoltre, il moltiplicarsi dei comportamenti a rischio, per il noto “effetto compensazione”, non causa certo una diminuzione degli aborti tra le giovanissime.

Abbiamo dati recenti in tal senso dalla Francia, dall’Oregon e anche dati dalla Spagna: nel 2011, dai dati risultava che all’aumento della diffusione della contraccezione è aumentato di pari passo il numero degli aborti. Stesse conclusioni sono state tratte in Svezia, tra il 1995 e il 2001.

Quello che invece, secondo alcune statistiche, riduce il numero degli aborti tra le minorenni è il maggior coinvolgimento dei genitori e l’emanazione di normative a tutela della vita nascente.

Redazione

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