La buona notizia di oggi arriva dagli Stati Uniti.
Apprendiamo infatti che Planned Parenthood, la grande multinazionale dell’aborto, responsabile peraltro di mercificare i corpi o pezzi di corpo di bambini uccisi, ha annunciato la chiusura di ben 10 cliniche per problemi finanziari.
Il merito è del presidente Donald Trump, i cui provvedimenti consentono ai singoli Stati del Paese di non dare più neanche un centesimo per questa fabbrica di morte.
Lo scorso 18 maggio, la sede di Planned Parenthood di Rocky Mountains ha reso nota la chiusura di tre centri in New Mexico, due in Colorado e una nello Wyoming. La sede di Heartland invece ha fatto sapere che verranno chiuse altre quattro cliniche in Iowa. Per un totale, appunto, di dieci. Tante vite di bambini innocenti saranno così salvate e tante donne verranno sottratte al dramma dell’aborto.
Da notare che con la chiusura del prossimo 21 luglio, gli Stati del Wyoming e del North Dakota saranno i primi in tutti gli Stati Uniti a non avere alcun tipo di centro di Planned Parenthood.
Marjorie Dannenfelser, presidente dell’organizzazione pro-life “Susan B. Anthony List” guarda con speranza e ottimismo questi “segni dei tempi” e attacca la multinazionale dell’aborto, che sempre più ha trascurato i servizi non abortivi nonostante per giustificare la sua attività criminale dichiari sempre di occuparsi della salute globale delle donne.
Finora Planned Parenthood è stata sempre finanziata con le tasse dei contribuenti americani, ricevendo fino a oltre 500 milioni di dollari all’anno. Dollari usati per uccidere e massacrare i bambini.
Con l’intervento dell’amministrazione Trump, di cui abbiamo più volte parlato, i fondi saranno reindirizzati a centri che non appartengono a PP e che davvero si occupano di fornire servizi peer la salute dei cittadini. Stando ai calcoli 422 milioni di dollari verranno sottratti al business dell’aborto.
Redazione
Fonte: AciPrensa
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