13/09/2017

Cambiare sesso per la terza volta: perché no?

Brad “Ria” Cooper è stato il più giovane paziente che si è sottoposto all’operazione plastica di “riassegnazione del sesso” nel Regno Unito, a 15 anni.

Ora, ha annunciato che si sottoporrà alla  terza operazione di “cambio di sesso”: da maschio s’era voluto operare per sembrare femmina. Poi, a 18 anni, ha voluto ritornare maschio. Ora vuole ridiventare femmina.

Ha detto ai giornali che era davvero depresso, disoccupato, non voleva davvero ridiventare uomo.  Ma stava attraversando un periodo bruttissimo e viveva una relazione pessima: tutto questo l’ha spinto a ridiventare maschio.

Ma lui fin da bambino sapeva che voleva essere una femmina (ne era davvero certo?).

E come il povero Brad “Ria” Cooper, così  Patrick Mitchell, in Australia: a 12 anni ha cominciato a prendere gli ormoni per cambiare sesso e diventare femmina.

Due anni dopo ha cominciato a provare disagio a sentirsi chiamare  “ragazza” e si è reso conto che stava meglio quando veniva considerato di sesso maschile.

Ora sarà sottoposto a un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto mammario che gli è cresciuto a causa degli estrogeni che ha assunto.

Basterebbe un po’ di buon senso per capire che le persone confuse vanno aiutate a capire quella che è la realtà oggettiva e ad accettarla. Assecondare la confusione, specialmente attraverso interventi contro  natura tesi a modificare il sesso biologico di una persona, vuol dire creare confusione su confusione, incertezza e dolore...

Walt Heyer, fondatore di SexChangeRegret. com , ha detto a LifeSiteNews: «Mi sento male per loro».

Anche Heyer ha vissuto come una donna “transgender” e poi ha riabbracciato il suo sesso biologico: spiega che la confusione di genere è sempre associata ad altri disturbi psicologici.

Le persone in crisi vanno aiutate. I disturbi psicologici che presentano vanno curati. Solo dopo aver risolto questi, se persiste la disforia di genere, si può cominciare a pensare alle mutilazioni necessarie per il cambiamento di sesso.

Invece, dice Heyer, con estrema facilità i medici prescrivono gli ormoni e avviano la transizione di sesso di soggetti disturbati che continueranno ad esser tali anche dopo la chirurgia plastica. Anzi, le mutilazioni che essa comporta a volte causano ulteriori ferite psicologiche,  indelebili.

Redazione


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