29/06/2019

Caso Lambert: dalla Cassazione una sentenza di morte ma i genitori non si arrendono

Quella che è abbattuta su Vincent Lambert è una nuova sentenza di morte. La Corte di Cassazione francese ha annullato la decisione della Corte d’Appello di Parigi che, lo scorso 20 maggio, ha aveva ordinato la ripresa delle cure.

I medici dell’ospedale Chu Sébastopol di Reims, dove l’uomo, 43 anni, è ricoverato in stato di minima coscienza a seguito di un incidente avvenuto nel 2008, sono ricorsi alle vie legali, in forza della legge francese sul fine vita che stabilisce l’«ostinazione irragionevole» nei trattamenti medici. Favorevoli alla sospensione di idratazione e alimentazione, la moglie del paziente, Rachel, e i fratelli. Da sempre contrari Pierre e Viviane Lambert, i genitori di Vincent, che in dieci anni hanno presentato ben 34 ricorsi.

Le cure potrebbero essere sospese da un momento all’altro ma la madre di Lambert non si arrende e ha annunciato un suo intervento lunedì prossimo a Ginevra, davanti al comitato dei Diritti Umani dell’Onu. Nel frattempo, l’avvocato Jerome Triomphe, legale della famiglia Lambert sta studiando ulteriori vie giudiziarie per non sospendere le cure. La Cassazione, infatti, non avrebbe messo in discussione le misure provvisorie, peraltro chieste dall’Onu. «Se queste non verranno rispettate, faremo causa», ha dichiarato il legale.

Vincent Lambert, effettivamente, non è in grado di muoversi e di esprimersi a parole ma respira in modo autonomo, talvolta piange, e sembrerebbe in grado di comprendere tutto quello che gli capita intorno. Non può nemmeno clinicamente definirsi “;malato terminale”. La sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione potrebbero quindi configurarsi come una «discriminazione verso le persone handicappate», ha sottolineato l’avvocato Triomphe, aggiungendo: «Siamo il Paese dei diritti dell’uomo, l’onore di tutti i Paesi civili, i più forti devono proteggere i più deboli».

Paradossale, in questa vicenda, l’atteggiamento del presidente francese Emmanuel Macron, che, pur avendo dichiarato di non volersi immischiare, perché sul caso «non vi sono risposte univoche, ma solo incertezze», ha comunque deciso di avallare il ricorso alla Cassazione, rendendosi così responsabile dell’eventuale morte di Vincent Lambert.

Intanto, Viviane Lambert, davanti ai giornalisti, ha lanciato l’ennesimo struggente appello per la vita del figlio: «Vive vicino a noi, ha delle reazioni, Vincent gira la testa… Ho molti video ma nessuno li vuole vedere, nessuno. La Francia sta retrocedendo, veramente, la Francia va indietro ma Vincent resiste. Ci batteremo ancora. Non lo uccideranno. Lo stanno ammazzando, è un’eutanasia mascherata. Uccidono mio figlio. Siamo stati via tre giorni, quando siamo tornati piangeva perché ci ha riconosciuti! È orribile… Ho tutti questi video, li farò vedere un giorno ma Vincent vivrà, sono sicura. Sono sua mamma, ho il diritto di difenderlo!».

Luca Marcolivio

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