27/06/2017

Charlie Gard è stato condannato dalla Corte per i Diritti Umani

La Corte Europea dei Diritti Umani ha respinto in via definitiva il ricorso dei genitori di Charlie Gard, considerandolo «inammissibile»: il bambino, evidentemente, non ha il diritto umano di tentare una cura in America, i genitori non hanno il diritto umano di sperare.

I giudici hanno anche sospeso il provvedimento che avrebbe dovuto tenere in vita Charlie fino all’11 luglio. Quindi tra pochi giorni – necessari per espletare le formalità burocratiche – le macchine che tengono in vita questo piccolo angelo di dieci mesi verranno spente: Charlie morirà davanti agli occhi dei suoi genitori, che in questi mesi hanno veramente tentato il tutto per tutto.

Scrive la BBC, commentando la decisione dei giudici: «Gli specialisti del Great Ormond Street Hospital credono che Charlie non abbia alcuna possibilità di sopravvivenza. Il tribunale ha convenuto, concludendo che un ulteriore trattamento “continuerebbe a causare grave danno a Charlie”».

Eppure Charlie, affetto «da esaurimento mitocondriale, una condizione che causa debolezza muscolare progressiva e danni al cervello», non soffre. Ma i giudici della Corte Europea – prosegue la BBC – «hanno ora concluso che era probabile che Charlie fosse “esposto a continui dolori, sofferenze e sofferenze” e sottoposto a un trattamento sperimentale con “nessuna prospettiva di successo... non avrebbe alcun vantaggio”».

Quali “diritti umani” tutela la CEDU? Dov’è l’umanità in una scelta del genere? 

Chi può scriva sulla pagina FB dell’ospedale:

“Do not kill Charlie” 

https://www.facebook.com/GreatOrmondSt/

Intanto anche l’Italia si sta attrezzando per uccidere i bambini per fame e disidratazione, senza il loro consenso. Questa sarebbe, anche da noi, una delle conseguenze dell’introduzione della legge sulle DAT che è in esame al Senato.

Una delle conseguenze terribili nascoste nel disegno di legge sul testamento biologico: bisogna leggere con attenzione il testo. Uno dei punti più oscuri del disegno di legge è che sarà possibile far morire anziani, disabili e anche i bambini di disidratazione e nutrizione senza il loro consenso, se il loro rappresentante legale così vuole, e senza che il medico possa intervenire subito per applicare le eventuali cure necessarie.

vita_eutanasia_sensoProVita ha condotto in queste ultime settimane importanti campagne contro un disegno di legge che vorrebbe rendere il diritto alla vita “rinunciabile”, quando non lo è nemmeno il diritto alle ferie e al riposo settimanale da parte di un lavoratore!

Stiamo facendo di tutto (guarda qui, qui e qui, per esempio) per avere risonanza sui media e per farci sentire in Senato: ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti voi, cari Lettori. Sarebbe possibile fermare questo disegno di legge anche solo rallentando il suo iter, vista l’incertezza circa le prossime elezioni.

Charlie ha il passaporto pronto per l'America, dove i genitori vorrebbero tentare una cura sperimentale.
Charlie ha il passaporto pronto per l’America, dove i genitori vorrebbero tentare una cura sperimentale.

Abbiamo in programma ancora diverse azioni: sensibilizzazione dei politici, audizioni al Senato, realizzazione di altro materiale audio-visivo...

Noi combatteremo fino alla fine, soprattutto per i nostri bambini.

Bambini come Charlie Gard: ha una grave malattia che gli dà poche speranze di sopravvivenza, e per soprammercato questo sistema mortifero ora gli toglie anche quelle: qualsiasi padre e madre può immedesimarsi nei genitori del piccolo Charlie. Ma anche chi non ha figli suoi non farà fatica a capire cosa stanno passando quei due poveretti.

Preghiamo per Charlie e per i suoi genitori, firmiamo petizioni, mandiamo e mail di sostegno e di protesta contro questo sistema “necrofilo” (amante della morte) e sosteniamo ProVita, una voce libera, che contrariamente ai grandi mass media asserviti ad esso, si impegnano con tutti i mezzi che hanno a favore della vita.

Redazione

Fonte: BBC


AGISCI ANCHE TU! FIRMA LE NOSTRE PETIZIONI

NO all’eutanasia! NO alle DAT!

#chiudeteUNAR

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