07/07/2017

Ci sono altri “Charlie” a cui non è stata negata la speranza

La speranza dei genitori del piccolo Charlie Gard è certamente una piccola luce, nelle tenebre della grave condizione di Charlie. Tenebre ancor più dense a causa dell’accanimento “tanatofilo” dell’Ospedale e dell’ordinamento inglese: qui le ultime notizie in proposito.

Ma intanto vengono alla ribalta altre storie analoghe, di bambini con la stessa tremenda malattia, che in qualche modo se la sono cavata, che sono migliorati e che sono fuori pericolo.

LifeSitenews  ci parla della figlia di Chuck Mohan, Gina, che aveva una malattia mitocondriale rara come Charlie. Ha combattuto coraggiosamente contro ogni speranza ed è vissuta per 15 anni. 15 anni di vita, con tante gioie e soprattutto con tanto amore per lei e per i suoi cari. Amore, che a Charlie si vuole negare.

Abbiamo parlato con la mamma del nostro Mele, che ha 12 anni e vive in Toscana. Abbiamo saputo di Arturito, Art Estopinan, che ha 6 anni e ha beneficato della cura sperimentale che si vuole negare a Charlie (gli avevano dato 2 mesi di vita, quando non aveva neanche un anno. Oggi sta anche lentamente imparando a muovere diverse parti del suo corpo).

Sempre Avvenire, poi, ci ricorda un altro episodio circa un ospedale inglese “sequestratore di bambini”. Nel 2014   che i genitori di  Ashya King, 5 anni, furono accusati e arrestati per aver “trascurato” il figlio di cui furono considerati rapitori: lo portarono  via dall’ospedale di Southampton senza il consenso dei medici. Alla fine, però, furono scagionati e poterono portare il figlio a Praga dove Ashya fu sottoposto a terapia: il bambino che aveva un tumore al cervello, oggi sta bene, ha sconfitto il cancro e frequenta quotidianamente la scuola.

Redazione


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