25/04/2013

Cina: i parenti dell’attivista cieco Chen Guangcheng ricevono minacce di Morte

Dongshigu Village, provincia dello Shandong. Alla fine di aprile 2012, l’attivista cieco Chen Guangcheng sfugge al controllo della Polizia e si rifugia nell’ambasciata USA di Pechino da dove va in esilio in America. Nell’anniversario della suo viaggio verso gli USA, i parenti di Chen Guangcheng , nel villaggio di Dongshigu, sono perseguitati e sottoposti a minacce di morte.

Secondo le dichiarazioni di Yaxue Cao e dei difensori cinesi dei diritti umani (Human Rights Defenders ONG), la persecuzione dei parenti di Chen si è intensificata notevolmente nelle ultime settimane. Il fratello maggiore di Chen, Chen Guangfu, ha riferito che la sua casa è stata bersagliata da lanci di pietre, rompendo finestre e danneggiando il tetto. Inoltre, anatre e polli morti sono stati gettati sulla sua proprietà, insieme con soldi finti che si usano per bruciare i morti. Secondo il HRIC (Human Rights in China NGO) , “questa e’ una maledizione e una minaccia utilizzata dagli abitanti locali ma significa morte e trasmette l’idea che uccidere la persona è facile come uccidere un pollo o un’anatra.” Volantini sono stati distribuiti dalle autorita’ attaccando Chen Guangcheng e Chen Guangfu.
Ieri, mercoledì, le autorità hanno arrestato la moglie di Chen Guangfu, presumibilmente perche’ “nascondeva in passato un criminale”. Questo “criminale” sarebbe stato suo figlio, Chen Kegui. Il 26 aprile 2012, dopo aver scoperto che Chen Guangcheng non era piu’ nell’abitazione, la polizia ha fatto irruzione nella casa di Chen Guangfu, lo ha trascinato via e ha picchiato violentemente la moglie e il figlio, Chen Kegui. Temendo per la sua vita, Chen Kegui ha afferrato un coltello da cucina per difendersi. Secondo la testimonianza al Congresso di Chen Guangcheng, questi funzionari non hanno subito lesioni gravi. Tuttavia, Kegui è stato accusato di tentato omicidio. In seguito è stato condannato per “lesioni intenzionali” e condannato a tre anni e tre mesi di carcere.

Reggie Littlejohn, presidente dei “diritti delle donne senza frontiere”, ha dichiarato: “Condanniamo la persecuzione dei parenti di Chen Guangcheng da parte dei criminali comunisti cinesi. Queste molestie ed arresti sono stati chiaramente progettati per far tacere Chen Guangcheng, che rappresenta una delle voci principali nel mondo che denunciano la brutalità di questo regime. Ricordiamo la persecuzione recente di una bambina cinese di 10 ann , Zhang Anni, che e’ stata lasciata senza cibo ed acqua con lo scopo di far tacere il suo padre, attivsta per i diritti umani.

Esortiamo il presidente cinese Xi Jinping a porre fine alle molestie dei parenti di Chen Guangcheng in Dongshigu Village. Invitiamo il presidente Obama e il Segretario di Stato Kerry ad intervenire con urgenza per conto di parenti di Chen Guangcheng in Cina “.

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