17/09/2018

Effetto abortivo della pillola anticoncezionale

La verità brucia, si sa. E farà male a molti, soprattutto a molte donne sapere che sono decenni che vengono prese in giro dai cultori della morte, che hanno fatto propaganda alla pillola anticoncezionale sulla loro pelle.

La pillola anticoncezionale fa male alle donne: al fisico, alla psiche e alla dignità. Lo ribadiamo, ma non è questo il punto di questo post. Oggi ci siamo imbattuti in un blog che spiega come anche la normale pillola anticoncezionale possa avere effetto abortivo.

Ne scrisse una biologa in uno dei primi numeri della nostra rivista, Notizie ProVita: sarà bene ritornarci su oggi per approfondire l’argomento, visto che il post che ci ha ispirato è ricco di note a piè di pagina (che abbiamo riportato in calce) molto interessanti.

La pillola anticoncezionale mette in moto diversi meccanismi per prevenire una gravidanza:

1- Innanzitutto, gli ormoni sintetici possono far credere al corpo della donna di essere incinta. Questo può impedire alle ovaie di far maturare  gli ovuli. 

2- La pillola rende anche difficile la vita degli spermatozoi, perché gli ormoni addensano il muco cervicale, ostruendone il passaggio nel canale vaginale. Anche l’utero e le tube di Falloppio diventano inospitali per gli spermatozoi. [1]

Se la cosa finisce qui, non c’è fecondazione e quindi non c’è alcun effetto abortivo.

Ma nonostante la capacità degli ormoni di prevenire la maturazione degli ovociti, a volte per diversi fattori, l’ovulazione avviene lo stesso. Dipende dal tipo di pillola, dalla costanza nell’assunzione della stessa, e persino dal peso della donna. Anche con l’uso corretto della pillola, alcuni preparati consentono l’ovulazione in meno del 2% dei cicli, altri consentono ad una donna di ovulare durante il 65% dei suoi cicli. [2]

E se la donna ovula, può rimanere incinta.

Ecco che allora la pillola può provocare un aborto: il bambino appena concepito (lo zigote) – non gli spermatozoi – incontra difficoltà a muoversi nella tuba di Falloppio, non può raggiungere l’utero, dove si vorrebbe impiantare. Se accidentalmente si impianta nella tuba inizia una gravidanza ectopica o “tubarica”, che è fatale per il bambino, ed è molto pericolosa anche per la vita della madre.

Se riesce a sopravvivere e ad arrivare all’utero, le sostanze chimiche contenute nella pillola hanno impedito al rivestimento dell’utero (l’endometrio) di predisporsi ad accoglierlo. [3] Di conseguenza, il bambino non riesce ad impiantarsi oppure, se si impianta non sarà in grado di sopravvivere perché la parete uterina, invece di essere spessa, spugnosa e irrorata di sangue, è sottile e secca, quindi non è in grado di nutrire il bambino. La pillola inoltre influisce anche sul livello di progesterone della donna che provoca il disfacimento della parete uterina, cioè la mestruazione, e quindi il piccolo non ha scampo.

Chi fosse davvero attento alla salute delle donne e al rispetto della loro libertà di scelta dovrebbe aver a cuore che queste informazioni siano conosciute: il consenso solo allora sarebbe veramente informato.

Prosegue l’anonimo autore del post narrando l’esperienza di un medico americano, il dottor Larimore (la traduzione con adattamenti è nostra e non rivista dall’Autore).

Sfortunatamente, gli stessi medici sono inconsapevoli che la pillola anticoncezionale può avere effetto abortivo. 

Il dottor Walter Larimore ha ammesso di aver prescritto la pillola per quasi venti anni, anche a sua moglie, prima di rendersene conto. Quando ne sentì parlare un collega, lo definì «stravagante, eccessivo e impreciso». [5]

Poi ha cominciato a rivedere la letteratura scientifica, per confutare le affermazioni del collega in questione. È stata una scoperta umiliante, considerando che sin dagli anni ’70, il foglietto illustrativo di molte pillole anticoncezionali spiegava come il farmaco riduce la probabilità di impianto [6].

Insieme con diversi colleghi, allora, il dott. Larimore ha cominciato ad informare i medici di famiglia e le pazienti in modo corretto [7] e hanno presentato una proposta all’American Medical Association (AMA), chiedendo una delibera a sostegno della pratica corretta. Tuttavia, nel 2001 l’AMA ha votato in modo schiacciante contro la proposta: non bisogna dire alle donne la verità sulla potenzialità abortiva della pillola anticoncezionale.

Alcuni mantengono il punto perché si adeguano alla pubblicazione dell’Oms che segna l’inizio della  gravidanza con l’impianto, e non con la fecondazione. Specificazione che l’Oms si è inventata proprio a metà degli anni ’60, quando è stata inventata la pilola Pincus (che coincidenza!). Fino ad allora tutti erano concordi nel dire che la gravidanza cominciava con la fecondazione.

Nel 1963 anche una pubblicazione del governo degli Stati Uniti diceva ancora che tutto ciò che stronca la vita dal momento della fecondazione al parto è un aborto. [8]

Nel 1964, fu un medico che lavorava per la Planned Parenthood a dire che i giuristi  e i teologi si fidano della comunità medica e se un consesso medico dice che la gravidanza comincia con l’impianto, prima o poi tutti si adegueranno. [9]

Un anno dopo l’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) ha deciso di ridefinire la gravidanza [10]: dissero che non può essere rilevata prima dell’impianto, quindi è solo da lì che comincia. [11] 

Sfortunatamente, molti medici ancora oggi sono accecati dall’ideologia. [12]

La conclusione, comunque, è che le donne non sono informate in modo veritiero e corretto neanche su questo punto. Ha scritto la femminista Germaine Greer : «A prescindere dal fatto che uno creda che  la vita e la morte degli embrioni sia una questione importante o meno, è necessario che tutti si rendano conto del cinico inganno perpetrato nei confronti di milioni di donne, alle quali sono venduti medicinali abortivi come se fossero contraccettivi: ciò è incompatibile con il rispetto delle donne  in quanto esseri umani».[13]

E quel che vale per la pillola anticoncezionale, a maggior ragione vale per la pillola del giorno dopo e dei cinque giorni dopo.

E – a proposito di disinformazione – vale a proposito degli effetti collaterali nocivi di tutte le pillole anticoncezionali, per non parlare degli effetti nocivi che ha l’aborto sulla salute delle donne.

Francesca Romana Poleggi

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[1] Walter L. Larimore e Joseph B. Stanford, “Effetti postfertilizzanti degli anticoncezionali orali e loro relazione con il consenso informato”, Archives of Family Medicine 9 (febbraio 2000), 127.
[2] Larimore e Stanford, 127.
[3] Physicians ‘Desk Reference  (Montvale, NJ: Thomson, 2006), 2414.
[4] Larimore e Stanford, 131.
[5] Larimore e Stanford, 133.
[6] Registro federale  41: 236 (7 dicembre 1976), 53.634.
[7] Larimore e Stanford, 133.
[8] Servizio di sanità pubblica Opuscolo n. 1066, US Department of Health, Education and Welfare (1963), 27.
[9] Sheldon Segal, ed., Et al., “Atti della seconda conferenza internazionale, contraccezione intrauterina”, 2-3 ottobre 1964, New York City, International Series, Fondazione Excerpta Medica, n. 1 (settembre 1965).
[10] College of Ostetricians and Gynecologists, “Termini usati in riferimento al feto”,  Terminology Bulletin  1 (Philadelphia: Davis, settembre 1965).
[11] Shu-Juan Cheng, et al., “Fattore precoce di gravidanza nel muco cervicale delle donne incinte”,  American Journal of Reproductive Immunology  51: 2 (febbraio 2004), 102-105.
[12] J.A. Spinato, “Consenso informato e ridefinizione della concezione:
una decisione mal concepita?”  Il Journal of Maternal-Fetal Medicine 7:6 (novembre-dicembre 1998), 264-268.
[13] Germaine Greer,  The Whole Woman  (New York: Anchor Books, 1999), 99.

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