18/04/2016

Embrioni OGM made in Cina senza HIV? Un fallimento

La stampa italiana, quella che conta, ha presentato come una conquista e un successo l’esperimento condotto in Cina sugli embrioni OGM.

Con la tecnica CRISPR /Cas9 (di cui abbiamo parlato qui, spiegando anche quanti profitti assicuri), hanno sostituito un pezzetto di DNA rendendo gli esserini (esseri umani, persone, bambini) immuni all’HIV, a detta loro. E poi li hanno distrutti.

Abbiamo spiegato già i rischi etici e pratici (finora hanno prodotto solo “mutanti”, dei veri e propri mostri) connessi allo sdoganamento di queste pratiche.

Per ora la comunità internazionale dice di consentire queste manipolazioni genetiche (come hanno fatto in UK, Francia e USA) solo su embrioni scartati, destinati comunque a morire (ricordiamo che tanti malati, anziani, handicappati, sono destinati a morire. Anzi: tutti gli esseri umani sono comunque destinati a morire. E il dottor Mengele lo sapeva bene...).

Per ora dicono che gli embrioni OGM non vengono impiantati in utero (anche perché – al di là del pezzetto di DNA sostituito – presentano anomalie inquietanti).

Sappiamo bene che fine fanno questi “codici di autoregolamentazione” e i “paletti” che impongono le leggi che danno il là, comunque, alla possibilità di superare il limite etico della intangibilità della dignità degli esseri umani.

In questo caso, poi, ci sembra giusto puntualizzare qualcosa che la stampa di regime non vi dirà mai.

Già l’anno scorso in Cina avevano tentato un esperimento simile per la talassemia, ed era stato un fallimento. L‘esperimento di quest’anno ha dato più o meno gli stessi risultati: fallimento.

I ricercatori della Medical University di Guangzhou hanno usato 213 embrioni che non erano vitali perché avevano dei cromosomi in più. In 26 di essi sono riusciti a praticare la mutazione genetica che abbiamo detto. Ma alla fine l’esperimento è “riuscito” solo su 4.

Prometeo_Adam_Louvre_embrioni_scienza_scientismo
Prometeo incatenato, marmo bianco di Nicolas-Sébastien Adam, 1762, Parigi, Louvre.

L’esperimento è stato pubblicato su una rivista che BioEdge definisce “oscura”, tutt’altro che di chiara fama: il Journal of Assisted Reproduction and Genetics.

I risultati sono stati tutt’altro che spettacolari, se la tecnica ha funzionato parzialmente solo su 4 embrioni. E la modifica ha indotto anche altre mutazioni genetiche.

George Q. Daley, professore ad Harvard, specializzato in cellule staminali,  ha detto a Nature, che i risultati della ricerca non sono affatto significativi. Non aggiungono nulla a quello che già si sapeva.

Molti si chiedono perché questi esperimenti non si fanno prima sugli embrioni dei primati: evidentemente non sanno che gli animali vanno rispettati...

Altri , come il prof. Tetsuya Ishii, della Hokkaido University  di Sapporo, in Giappone, ribadiscono che non c’è motivo di fare esperimenti sugli esseri umani – visto i risultati: si tratta solo di “giocare con gli embrioni”.

Redazione

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.