15/10/2015

Eterofobia nel mondo della moda? Lo dice Kanye West

L’eterofobia esiste. Solo che, a differenza di quanto chiedono i gruppi Lgbt per i presunti casi di omofobia, nessuno invoca il carcere o la multa per chi se ne rende colpevole.

Anzi, accade tutto il contrario: qualora si provasse anche solo minimamente a sollevare il problema, si subirebbe immediatamente ed automaticamente l’ormai infamante accusa di omofobia. Non c’è scampo. Eppure bisogna trovare il coraggio di raccontare le cose come stanno.

A farlo questa volta è Kanye West, come apprendiamo da Huffington Post. Rapper e imprenditore, West è tra i cofondatori di Tidal, servizio di ascolto musicale a pagamento, marito di Kim Kardashian e titolare del marchio fashion Yeezy. Nei giorni scorsi, in una lunga video-intervista per Show Studio, parlando del mondo della moda, ha dichiarato: “Ho subito una discriminazione perché non sono gay”.

Una provocazione? Un tentativo di farsi pubblicità? Non lo sappiamo. Certo è che, dato il clima culturale degli Stati Uniti e, più in generale, dell’Occidente, specie dopo la sentenza della Corte Suprema in merito ai matrimoni omosessuali, oggi pronunciare una frase simile è assai rischioso. L’ostracismo arriva per molto meno...

eterofobiaSta di fatto che Kanye West ha portato l’attenzione su un tema reale, del quale, per ovvi motivi, non si parla. Negli ultimi anni, sembra infatti che il solo parlare di eterosessualità sia in sé una discriminazione verso le persone omosessuali. Ed è altrettanto vero che le associazioni e le lobby Lgbt perseguitano duramente quei “gay” che si oppongono a matrimoni e adozioni varie, o alla teoria del gender, oppure che semplicemente sostengono, magari per averlo sperimentato direttamente, che si può uscire dalla condizione omosessuale o quanto meno che si può e si deve vivere castamente tale situazione.

Peraltro, Kanye West non è certo un omofobo. A parte il fatto che alcuni giornali scandalistici da tempo vanno insinuando, senza essere mai stati chiaramente smentiti, una sua presunta bisessualità, è noto che egli ha sostenuto il patrigno di sua moglie Bruce Jenner, quando questi ha capito (!) di sentirsi donna e ha scelto poi di effettuare la “transizione” per “diventare” tale, scegliendo il nome di Caytlin. “Ho pensato – ha riferito West a questo proposito – che sono semplicemente orgoglioso di far parte di questa famiglia, con persone in grado davvero di fare cose importanti”.

Nessuna omofobia o transfobia, quindi. Così come non v’è alcuna omofobia nel dire che spesso negli ambienti gay si assiste ad atteggiamenti realmente eterofobi, in senso lato. Ma la realtà, si sa, all’ideologia non piace mai...

Redazione

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI

LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI

 

Firma anche tu!

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.